La Marcia dell’Ascolto 2025, un’iniziativa di portata nazionale promossa da “Scienza servizievole in cammino”, si arricchisce di nuove tappe, accogliendo l’adesione di Assisi e Gubbio.
Questo percorso, concepito dalla psicologa dello sviluppo Daniela Lucangeli dell’Università di Padova, si configura come un vero e proprio viaggio antropologico, un’odissea culturale che, partendo da Santa Maria di Leuca, in Puglia, intende culminare a Trieste, attraversando il cuore del Paese.
La sua essenza non risiede tanto nel tragitto fisico, quanto nella volontà di creare un ponte tra la ricerca scientifica e il tessuto sociale, stimolando una profonda riflessione sulla capacità di ascolto e sulla partecipazione attiva dei cittadini.
L’iniziativa, che si articola in una novantina di incontri disseminati sul territorio, si propone di captare le istanze delle comunità locali, di costruire un dialogo autentico e costruttivo, e di trasformare le narrazioni individuali in un patrimonio collettivo.
In Umbria, il Servizio di Psicologia Aziendale della Usl Umbria 1, in collaborazione con la Rete Aziendale di Promozione della Salute, i Distretti dell’Alto Chiascio ed Assisano, i Comuni di Assisi e Gubbio, i gruppi giovanili, i peer educator e le associazioni locali, si fa carico di animare due momenti cruciali di questa maratona dell’ascolto.
Ad Assisi, sabato 9 agosto alle 17:30, presso l’associazione ViVa in piazza Dante Alighieri, si offrirà uno spazio di incontro e condivisione, aperto a tutti coloro che desiderano esplorare il potere trasformativo dell’ascolto attivo.
A Gubbio, martedì 12 agosto alle 18, il Parco del Teatro Romano, in via Parruccini, accoglierà un appuntamento simile, accessibile previa registrazione tramite WhatsApp al numero 345 8671350.
La Marcia dell’Ascolto, lungi dall’essere una mera manifestazione, rappresenta un manifesto di un nuovo modello di scienza: una scienza che si mette al servizio del bene comune, che integra la conoscenza accademica con la saggezza popolare, e che valorizza la capacità di generare cambiamento attraverso l’empatia e la solidarietà.
Le reti socio-sanitarie locali hanno deciso di sostenere il progetto riconoscendone la sua intrinseca valenza scientifica, educativa e sociale.
Si tratta di un’occasione unica per convalidare l’importanza delle voci della comunità, trasformandole in una forza motrice capace di comprendere e rispondere in modo efficace e sostenibile ai bisogni reali delle persone.
Un viaggio, dunque, non solo nello spazio, ma soprattutto nella profondità dell’animo umano.