Martedì 29, l’ospedale di Narni ha accolto una significativa apertura: lo Spazio di Estetica Oncologica, un servizio dedicato ai pazienti in cura all’interno del nosocomio.
L’iniziativa, frutto di una sinergia tra l’Associazione di Narni per la lotta contro il cancro e l’Azienda Unità Sanitaria Locale Umbria 2, rappresenta un importante passo avanti nell’offerta di supporto integrato ai malati oncologici e alle loro famiglie.
La cerimonia inaugurale, animata da un’ampia partecipazione, ha visto la presenza di figure istituzionali di rilievo, tra cui il sindaco di Narni Lorenzo Lucarelli, gli assessori Silvia Tiberti e Giovanni Rubini, la consigliera regionale Eleonora Pace, il direttore dell’ospedale Sergio Guido e rappresentanti delle diverse associazioni del territorio.
Un crocevia di energie e di impegno civico.
Il direttore Guido, portavoce dei saluti della direzione strategica aziendale, ha espresso la gratitudine dell’intera struttura all’Associazione di Narni per la sua instancabile dedizione e la proficua collaborazione che, nel tempo, ha contribuito a elevare il livello dei servizi offerti alla comunità.
Ha enfatizzato come questa iniziativa sia un esempio concreto di come l’impegno congiunto tra pubblico e privato sociale possa generare risultati tangibili a beneficio dei cittadini.
Mirena Angeli, presidente dell’Associazione Narnese contro il cancro (Anlcc), ha posto l’accento sul valore intrinseco dello Spazio di Estetica Oncologica, sottolineando la collaborazione profonda con il reparto di oncologia dell’ospedale, guidato dalle dottoresse Alessandra Bassetti e Maria Laise.
L’estetista Manola Nevi, formata presso la prestigiosa Scuola nazionale di specializzazione Apeo, Associazione Professionale di Estetica Oncologica, sarà la figura professionale di riferimento per l’erogazione dei trattamenti specifici, concepiti per minimizzare gli effetti collaterali delle terapie oncologiche e promuovere il benessere psico-fisico dei pazienti.
L’attivazione dello Spazio di Estetica Oncologica non è un evento isolato, bensì si inserisce in un più ampio progetto di rete territoriale, volto a promuovere una cultura della salute orientata alla prevenzione, alla diagnosi precoce e al supporto integrato del paziente oncologico.
Si tratta di un approccio olistico che riconosce l’importanza di considerare il paziente non solo come un individuo malato, ma come una persona con bisogni emotivi, sociali e spirituali che richiedono un’attenzione particolare.
La sinergia tra istituzioni, associazioni e professionisti sanitari, rafforzata da iniziative di sensibilizzazione, mira a migliorare la qualità della vita della comunità, promuovendo un modello di cura centrato sulla persona e sulla sua resilienza.
Questa iniziativa si configura come un tassello fondamentale in un percorso volto a costruire un sistema sanitario più umano e reattivo alle esigenze reali dei pazienti e delle loro famiglie.