La tragica scoperta del corpo di Sagor Bala, giovane originario del Bangladesh, a Spoleto, ha visto una svolta cruciale grazie alle testimonianze circostanziali raccolte tra conoscenti della vittima e vicini dell’indagato, Dmytro Shuryn, cittadino ucraino di 32 anni.
L’uomo è stato formalmente fermato per omicidio premeditato, smembramento del corpo e occultamento, un quadro di violenza che ha sconvolto la comunità locale.
Il procuratore Claudio Cicchella ha reso noto l’evolversi delle indagini attraverso un comunicato ufficiale, sottolineando la portata delle informazioni raccolte.
Nonostante l’avvio delle indagini, il movente alla base dell’atroce crimine rimane al momento avvolto nel mistero, un elemento che gli inquirenti stanno cercando di svelare attraverso un’analisi approfondita dei rapporti tra la vittima e l’indagato.
I sospetti, fin da subito, si sono concentrati su Shuryn, un focus determinato anche dalla ricostruzione della sua movenza nelle ore precedenti alla scoperta del corpo.
Le perquisizioni nell’abitazione, definita come una modesta cantina, e nel veicolo di proprietà dell’ucraino hanno permesso di acquisire elementi materiali rilevanti per le indagini, sebbene non immediatamente esplicativi.
Durante l’interrogatorio, Shuryn ha esercitato il diritto di non rispondere, un atteggiamento che complica ulteriormente il processo di ricostruzione della dinamica del crimine.
Il legame professionale tra Bala e Shuryn rappresenta un’ulteriore linea di indagine.
Entrambi i giovani operavano nel settore della ristorazione, condividendo un precedente impiego nello stesso locale, un dettaglio che potrebbe fornire indizi significativi sul loro rapporto e sui possibili conflitti che hanno portato alla tragedia.
L’analisi delle riprese dei sistemi di videosorveglianza, strategicamente posizionati lungo le vie di Spoleto e nelle immediate vicinanze del luogo del ritrovamento del corpo e della bicicletta della vittima, ha fornito riscontri oggettivi e inequivocabili che corroborano le ipotesi investigative.
Questi elementi, uniti alle testimonianze raccolte, hanno contribuito a rafforzare il quadro indiziario a carico di Shuryn.
Le indagini proseguono con la massima intensità, con l’obiettivo primario di recuperare le parti del corpo di Sagor Bala ancora mancanti, al fine di consentire la completa ricostruzione della scena del crimine e di fornire alla famiglia della vittima la possibilità di celebrare un degno funerale.
L’operazione di fermo è stata eseguita congiuntamente dai Carabinieri della Compagnia di Spoleto e dalla Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura, e Shuryn è attualmente detenuto presso il carcere locale, in attesa di ulteriori accertamenti e di un eventuale processo.
L’inchiesta si prospetta complessa e articolata, con l’urgenza di stabilire con certezza le motivazioni che hanno portato a questo efferato atto di violenza.