Un’avanzata scientifica di portata globale vede protagonista l’Università degli Studi di Perugia, riconosciuta per il suo ruolo cruciale nel progetto europeo BactEradix Advanced Nanomaterials. Questa iniziativa di ricerca, finanziata dal prestigioso programma EIC Pathfinder del Consiglio europeo dell’innovazione, si propone di rivoluzionare il trattamento delle infezioni batteriche croniche e recidivanti, un problema sanitario di crescente rilevanza a livello mondiale.Il cuore del progetto BactEradix risiede nello sviluppo di una piattaforma modulare e personalizzabile di nanomateriali antimicrobici. L’approccio innovativo si distingue per la capacità di colpire non solo il DNA batterico convenzionale, ma anche la Z-DNA, una forma meno comune ma cruciale per la stabilità e la virulenza di molti biofilm batterici. I biofilm, comunità batteriche complesse che aderiscono a superfici e resistono agli antibiotici convenzionali, rappresentano una sfida significativa nella cura di infezioni croniche in diversi contesti, dalla medicina all’industria alimentare.L’Università di Perugia, attraverso l’unità di ricerca del Dipartimento di Medicina e Chirurgia, coordinata dalla professoressa Claudia Monari e guidata dal professor Vincenzo Nicola Talesa, fornisce un contributo scientifico di primaria importanza. Un team di ricercatrici di eccellenza, composto dalle professoresse Simona Ronchetti, Silvia Bozza e Barbara Camilloni, sta lavorando intensamente per tradurre questa visione in realtà. Il finanziamento di circa 500.000 euro ottenuto dall’Università è destinato a sostenere la ricerca e lo sviluppo di nuove soluzioni terapeutiche.Il progetto BactEradix, con un investimento complessivo di tre milioni di euro e una durata di quattro anni, incarna l’impegno dell’Unione Europea nel promuovere tecnologie disruptive e dirompenti. Il programma EIC Pathfinder, specificamente dedicato a progetti ad alto rischio e alto impatto, rappresenta una vetrina per l’innovazione radicale, incentivando la ricerca di soluzioni audaci e potenzialmente in grado di trasformare il panorama scientifico e tecnologico. Il successo di BactEradix potrebbe aprire nuove prospettive per la lotta contro le infezioni batteriche, offrendo trattamenti più efficaci, duraturi e personalizzati, e contribuendo a migliorare la salute pubblica a livello globale. La ricerca si focalizza sull’integrazione di diverse discipline, tra cui la nanotecnologia, la biologia molecolare e la microbiologia, per creare materiali in grado di superare le barriere di resistenza batterica e di agire in modo selettivo, minimizzando gli effetti collaterali.
Perugia all’avanguardia: nanomateriali rivoluzionano la lotta ai batteri
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