Un’ombra di violenza e illegalità si è abbattuta sul cuore storico di Perugia, con l’emissione di due ordinanze di custodia cautelare a carico di un 25enne cittadino marocchino, già noto alle autorità e ora gravato da accuse di rapine, furti e lesioni personali perpetrate tra luglio e agosto dello scorso anno.
Le indagini, condotte dai Carabinieri del capoluogo umbro su mandato del Giudice per le Indagini Preliminari e a seguito di una formale richiesta dalla Procura, hanno delineato un quadro allarmante di escalation criminale, che ha visto un progressivo inasprimento delle azioni, passando da furti minori a rapine aggravate dall’uso di armi da taglio.
La ricostruzione degli eventi, basata su una complessa rete di testimonianze dirette, analisi meticolosa di immagini di videosorveglianza e dettagliate dichiarazioni delle vittime, dipinge un ritratto inquietante.
Il 22 luglio, la presunta attività criminale si sarebbe manifestata con un furto in una profumeria del centro, preludio a una serie di azioni sempre più audaci e violente.
Il 26 luglio, il giovane avrebbe preso di mira un negozio di ottica, asportando merce di lusso per un valore di circa 500 euro.
La resistenza del titolare, che ha tentato di bloccarlo, ha scatenato una reazione aggressiva: il sospettato, per assicurarsi la fuga, ha minacciato il commerciante con un coltello a serramanico, configurando un episodio di resistenza a pubblico ufficiale.
Successivamente, il primo agosto, l’attenzione del presunto autore si è spostata su un punto vendita di casalinghi, dove, secondo l’ipotesi accusatoria, ha intimidito una commessa, spintonato una cliente e sottratto diversi articoli profumati, segnando un’ulteriore escalation nel livello di violenza.
L’atto finale, consumatosi il 25 agosto, ha visto il giovane sorpreso a tentare un furto in un negozio di abbigliamento.
Bloccato dai commercianti, ha reagito con violenza, aggredendo uno dei titolari e ferendolo lievemente con un coltello, consolidando l’immagine di un individuo incline alla sopraffazione e alla reazione aggressiva di fronte all’ostacolo.
Considerando la gravità del quadro indiziario e le pressanti esigenze cautelari – quali il pericolo di inquinamento probatorio e la sussistenza di un rischio concreto per la sicurezza pubblica – la Procura della Repubblica ha richiesto e ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari l’adozione della misura della custodia in carcere, provvedimento formalmente notificato nel carcere di Perugia, dove l’uomo si trovava già detenuto per altri reati, evidenziando una pregressa propensione a comportamenti illeciti.
Il caso solleva interrogativi sulla gestione della sicurezza urbana e sulla necessità di rafforzare i controlli e le strategie di prevenzione della criminalità nel cuore della città.