Un atto di profanazione ha scosso la comunità perugina, trasformando un simbolo di bellezza e identità culturale in teatro di una gaffe vergognosa. Un individuo ha violato la sacralità della Fontana Maggiore, uno dei monumenti più iconici della città, compiendo un gesto di estrema volgarità che ha immediatamente suscitato indignazione e disappunto. La vicenda, immortalata da testimoni e prontamente diffusa attraverso i social media, ha rapidamente assunto risonanza nazionale, riaccendendo il dibattito sul rispetto del patrimonio culturale e la decenza pubblica.Le immagini, crudeli nel loro contenuto, hanno generato un’ondata di commenti e condanne, riflettendo la profonda ferita inferta alla città. L’atto non è semplicemente una trasgressione; rappresenta un’offesa alla memoria di coloro che hanno concepito e realizzato l’opera, un affronto alla storia secolare di Perugia e un disprezzo per i valori che la comunità perugina custodisce gelosamente. La Fontana Maggiore non è solo una struttura in pietra; è l’incarnazione di un’eredità artistica, un punto di riferimento civico e un simbolo di accoglienza per chiunque visiti la città.L’eurodeputato Marco Squarta, esponente della Fratelli d’Italia, ha espresso con veemenza la propria disapprovazione, rivolgendosi direttamente all’autore del gesto. Il suo intervento, diffuso attraverso i canali social, va oltre la semplice condanna, delineando un quadro più ampio di responsabilità civica e rispetto per il bene comune. Squarta non si limita a stigmatizzare l’azione in sé, ma ne denuncia la profonda mancanza di educazione e la totale assenza di rispetto verso la città che ha ospitato l’individuo.Il gesto, presentato come una bramosia di notorietà effimera, si rivela invece un’amara dimostrazione di vuoto interiore e una pericolosa tendenza alla mercificazione dell’arte e della storia. Non può essere minimizzato come una semplice “bravata” o un tentativo di “divertimento”, ma deve essere affrontato con la serietà che merita, come un campanello d’allarme che sollecita una riflessione più ampia sulla necessità di promuovere l’educazione civica e il senso di appartenenza alla comunità.Si auspica che le autorità competenti intervengano con fermezza, non solo per perseguire penalmente il responsabile, ma anche per rafforzare le misure di sicurezza e di controllo del territorio, al fine di prevenire episodi simili in futuro. Ma al di là delle azioni giudiziarie, è fondamentale promuovere una cultura del rispetto e della responsabilità, che coinvolga tutti i cittadini, a partire dalle giovani generazioni. Chiedere scusa alla città, come suggerisce l’eurodeputato, non è solo un atto di riparazione simbolica, ma un segno di maturità e di riconoscimento della gravità del gesto compiuto. Perugia, città di arte e di storia, merita rispetto e la sua bellezza deve essere preservata per le generazioni future. La sua anima non si tocca.
Profanazione a Perugia: gesto vergognoso alla Fontana Maggiore
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