Un Faro di Speranza: Il Progetto Hope e l’Economia della FraternitàLa chiesa di Santa Maria Maggiore, ad Assisi, è stata teatro di un evento di profondo significato: la premiazione del progetto Hope, vincitore dell’edizione 2024-2025 del prestigioso Premio internazionale Francesco d’Assisi e Carlo Acutis per un’economia della fraternità. La cerimonia, che ha coinciso con l’ottavo anniversario dell’istituzione del Santuario della Spogliazione, ha visto la partecipazione di figure di spicco, tra cui il vescovo Domenico Sorrentino, la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, il ministro generale dei Frati minori Cappuccini, fra Roberto Genuin, e l’imprenditore Brunello Cucinelli, testimoniando l’importanza di un approccio che coniuga fede, imprenditorialità e impegno sociale.Il progetto Hope, acronimo di Healing, Opportunities, Protection e Empowerment, nasce nel cuore dell’India, nello Stato di Goa, da un’esperienza virtuosa della Caritas locale. La sua genesi affonda le radici in un programma di successo, Childline, dedicato al soccorso e alla riabilitazione di minori a rischio, spesso provenienti da contesti di estrema povertà. Quando la gestione del programma è passata nelle mani del governo, emergendo lacune significative, sette giovani, con un’età inferiore ai trentacinque anni e animati da un profondo senso di responsabilità, hanno intrapreso un percorso di resilienza e innovazione. Grazie al loro impegno, e ispirati dall’esperienza della Caritas nel supporto ai sordociechi, hanno concepito un modello di intervento radicalmente nuovo.Project Hope si rivolge a giovani vulnerabili, inclusi molti con disabilità uditive, offrendo un percorso di accoglienza e formazione professionale. Il cuore del progetto risiede nella creazione di prodotti artigianali ed ecocompatibili, che spaziano dai rotoli di carta igienica al sapone, passando per oggetti realizzati con materiali riciclati e imballaggi biodegradabili. Un elemento distintivo è l’offerta di kit di ospitalità ecocompatibili, progettati su misura per rispondere alle specifiche esigenze della clientela. Questa iniziativa si inserisce in un contesto economico vibrante: lo Stato di Goa attrae milioni di turisti ogni anno, creando un mercato di riferimento ideale per i prodotti innovativi ed eco-sostenibili. Il sostegno di importanti realtà imprenditoriali, come Taj Hotels, che si è offerta di stoccare e commercializzare i prodotti, testimonia la concreta applicazione dei principi di fraternità e collaborazione.Il reverendo Sanford Rodrigues, sacerdote dell’arcidiocesi di Goa, ha ricevuto il premio a nome dei mille giovani che ne beneficeranno, sottolineando il valore simbolico del termine “Hope” (speranza) come motore di cambiamento e come invito all’azione. La visione dei giovani vincitori si estende oltre il singolo progetto, aspirando a creare una comunità internazionale di “change-makers” ispirati dagli esempi di San Francesco d’Assisi e Carlo Acutis. L’utilizzo di piattaforme di comunicazione digitale, come un gruppo WhatsApp, facilita la condivisione di conoscenze e la promozione della collaborazione.Il cardinale Filipe Neri António Sebastião do Rosário Ferrão, arcivescovo di Goa e Daman, ha espresso la sua gioia per il premio, richiamando l’esortazione di Papa Francesco a perseguire “un’economia diversa, che fa vivere e non uccide, include e non esclude”. Questa visione si integra perfettamente con le parole di Papa Leone XIII, che sottolineano l’importanza di un impegno sociale che trascenda la semplice carità.Il vescovo Sorrentino ha evidenziato come la carità, quando si trasforma in “carità politica”, possa raggiungere una dimensione più ampia ed efficace, ispirandosi agli insegnamenti di Papa Leone XIII e del beato Giuseppe Toniolo, figura chiave nell’elaborazione di una dottrina sociale ispirata ai principi evangelici. L’iniziativa riconosce il valore di un approccio che non si limita a mitigare gli effetti della miseria, ma che mira a sradicarne le cause, creando opportunità di sviluppo sostenibile e di crescita integrale.La presidente della Regione ha sottolineato come Project Hope rappresenti un esempio di innovazione sociale, in grado di trasformare le sfide in opportunità e di promuovere la speranza in un futuro migliore. L’assegno di 50.000 euro, unitamente al simbolo della Spogliazione, realizzato da Brunello Cucinelli, rappresenta un riconoscimento tangibile dell’importanza del progetto e un invito a coltivare valori come la generosità, la solidarietà e il rispetto per il creato. L’icona del premio, raffigurante San Francesco e Carlo Acutis, simboleggia l’eredità spirituale e l’impegno per un mondo più giusto e fraterno.
Project Hope: Un Faro di Speranza dall’India ad Assisi
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