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venerdì 7 Novembre 2025

Rigopiano: La Giustizia Lenta, l’Assenza della Regione un Vuoto.

La ricerca di giustizia si fa strada faticosamente, una tappa alla volta, come dimostra l’udienza bis del processo d’appello Rigopiano, tenutasi a Perugia.

Gianluca Tanda, figura centrale nel Comitato delle vittime e fratello del giovane Marco, scomparso nella tragedia, ha espresso al termine dell’udienza un sentimento di speranza misurata, manifestando una presenza quasi tangibile, un segno di vicinanza al palazzo di giustizia.

La sua testimonianza, pur concisa, racchiude un’amara constatazione: l’assenza, percepita come un’omissione strutturale, della Regione Abruzzo nel percorso giudiziario.

Da anni, il Comitato delle vittime ha insistito su questo punto, sostenendo con fermezza l’importanza di accertare le responsabilità a livello regionale, un’istanza che ha richiesto un lungo iter fino a raggiungere la decisione della Corte di Cassazione.
L’assenza della Regione non è un mero dettaglio burocratico; rappresenta un vuoto nell’analisi delle dinamiche che hanno portato alla catastrofe.

Le decisioni politiche e amministrative a livello regionale avrebbero dovuto garantire la sicurezza del territorio e la prevenzione del rischio, e la loro inottemperanza o inadeguatezza, se provate, costituiscono una grave responsabilità.

Si tratta di esaminare non solo le azioni immediate che hanno preceduto il crollo, ma anche la pianificazione territoriale, i controlli periodici, la gestione delle infrastrutture e la comunicazione del rischio alla popolazione.
Il processo d’appello, come ogni fase giudiziaria, si configura come un’occasione cruciale per ripercorrere la cronologia degli eventi, analizzare le relazioni di causa-effetto e accertare le responsabilità individuali e collettive.

Non si tratta solo di individuare i colpevoli, ma soprattutto di comprendere a fondo le radici del disastro, al fine di evitare che simili tragedie si ripetano.
La giustizia, in questo contesto, assume una dimensione più ampia: è un imperativo morale e un obbligo verso le vittime e verso la collettività, un impegno a costruire un futuro più sicuro e consapevole.
L’auspicio è che questa udienza rappresenti un passo significativo verso la piena luce della verità e verso un equo risarcimento per le famiglie colpite dalla tragedia di Rigopiano.

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