mercoledì 3 Settembre 2025
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Riqualificazione e Ampliamento al Santa Maria di Terni: Nuovo Pronto Soccorso

Il presidio ospedaliero Santa Maria di Terni sta completando un intervento di riqualificazione e ampliamento del modulo Poli, progettato per ottimizzare l’efficienza e l’assistenza nell’area di emergenza-urgenza.
L’iniziativa, finanziata con risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e in linea con le strategie regionali di rete per l’emergenza, prevede un intervento complessivo su 575 metri quadrati, con particolare attenzione alla sezione di Osservazione Breve Intensiva (OBI).

L’OBI, cruciale per la gestione di pazienti con condizioni cliniche acute che richiedono monitoraggio intensivo, vedrà un incremento significativo dei posti letto, passando da nove a dodici.
Questa espansione, abbinata a un collegamento strutturale di 85 metri quadrati con il pronto soccorso, mira a fluidificare i percorsi assistenziali e a garantire un’accoglienza più rapida e appropriata.

Il progetto non si limita all’ampliamento dell’OBI.

Verrà realizzata una nuova camera calda, area dedicata allo scarico e alla stabilizzazione dei pazienti provenienti dal territorio tramite ambulanze, riducendo i tempi di trasferimento e migliorando le condizioni operative del personale.

Inoltre, l’area di osservazione, attualmente utilizzata come area di stazionamento per barelle e poltrone, sarà ampliata di 180 metri quadrati, creando un ambiente più dignitoso e funzionale per i pazienti in attesa di valutazione.
La completa riconversione dell’area esterna coperta del pronto soccorso prevede la creazione di nuovi spazi dedicati a visite specialistiche e monitoraggio continuo dei pazienti critici, rafforzando la capacità di gestione di casi complessi.
L’intervento si inserisce in una strategia di miglioramento continuo già avviata dalla direzione aziendale, che include l’apertura di aree dedicate ai pazienti in corso di valutazione, l’incremento del personale infermieristico e la garanzia di un’assistenza continuativa.

L’obiettivo primario è quello di ridurre la percezione di “attesa” attraverso un’ottimizzazione dei flussi e una gestione proattiva delle risorse.

Il presidio ospedaliero, che registra quotidianamente tra i 150 e i 250 accessi, si confronta con una percentuale di accessi inappropriati, stimata attorno al 30%, che potrebbero essere gestiti più efficacemente attraverso percorsi ambulatoriali o consulti con il medico di medicina generale.
La struttura riconosce la fluttuazione dei volumi di lavoro, ma sottolinea l’impegno costante nel garantire la massima cura e attenzione a ogni paziente, anche in situazioni di elevata affluenza.
Il tempo trascorso in pronto soccorso, spesso percepito come “attesa”, è in realtà un momento cruciale per la conduzione di iter diagnostico-terapeutici, volti a evitare ricoveri non necessari, ripetuti accessi al pronto soccorso e a garantire che il paziente sia completamente preparato per il trasferimento in degenza, minimizzando ulteriori spostamenti e accertamenti.
L’attenzione si concentra quindi sulla trasformazione di questo “tempo trascorso” in un’opportunità di cura, focalizzata sulle esigenze del paziente.

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