Il procedimento giudiziario che coinvolge Rudy Guede si avvia verso una fase cruciale, con l’imminente svolgimento del processo, come ufficialmente comunicato dal giudice per le indagini preliminari di Viterbo.
La decisione di rinviare a giudizio il giovane, accusato di violenza sessuale nei confronti della sua ex compagna, è stata accolta con una compostezza apparente, come ha riferito il suo legale, l’avvocato Carlo Mezzetti, in una dichiarazione rilasciata all’Agenzia di Stampa Nazionale.
Guede ha seguito con attenzione l’intera udienza, mostrando un atteggiamento di riserbo e riprendendo poi le sue attività lavorative, un segnale che, secondo il suo difensore, riflette la sua convinzione nella giustizia e nella possibilità di dimostrare la propria innocenza.
L’avvocato Mezzetti ha esplicitamente dichiarato la rinuncia al rito abbreviato, una scelta strategica dettata dalla volontà di esporre in sede processuale tutte le prove a discolpa del suo assistito, rifiutando una via più rapida ma potenzialmente limitativa nella presentazione degli elementi difensivi.
L’avvocato ha espresso una valutazione preliminare, suggerendo che almeno una delle accuse mosse a Guede avrebbe potuto essere stralciata in una fase precedente, ma ha sottolineato il rispetto per la decisione del giudice per le indagini preliminari, ribadendo la ferma intenzione di confutare integralmente le accuse.
Un aspetto significativo, messo in evidenza dal difensore, è il mantenimento della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla ex, una scelta deliberata da parte del suo assistito, presumibilmente per tutelare la propria immagine e preservare la possibilità di un’effettiva riabilitazione una volta accertata la verità dei fatti.
La scelta di non chiedere la revoca, infatti, suggerisce una strategia di lungimiranza tesa a evitare qualsiasi interpretazione che possa compromettere ulteriormente la sua posizione processuale, rafforzando al contempo la percezione di responsabilità e rispetto verso la presunta vittima, indipendentemente dalla sua innocenza.
Il processo si preannuncia pertanto come un banco di prova cruciale per la difesa, che intende ricostruire la dinamica degli eventi e confutare le accuse attraverso una meticolosa esposizione delle prove e dei testimoni.