mercoledì 8 Ottobre 2025
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Perugia

Sala scommesse chiusa: due minorenni scoperti, sanzione e riflessioni

Un’attività di controllo congiunta tra l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) e il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Terni ha portato alla sospensione temporanea di una sala scommesse nel capoluogo, a seguito dell’identificazione di due minori all’interno.

La misura, disposta dall’Ufficio dei Monopoli dell’Umbria, prevede una chiusura di 12 giorni, aggiungendosi a una precedente sanzione amministrativa di oltre 13.000 euro che aveva già colpito il titolare per inadempienze legate alla verifica dell’età degli utenti.
L’intervento, frutto di un’attività di osservazione preventiva, è stato preceduto da un’analisi mirata delle dinamiche interne all’esercizio.
I funzionari dell’ADM, durante un’ispezione, hanno rilevato la presenza di due giovani, le cui caratteristiche fisiche suggerivano una possibile minore età.

Sebbene privi di documenti d’identità, i ragazzi hanno collaborato, fornendo spontaneamente informazioni sull’età, che si è rivelata rispettivamente di 15 e 17 anni al momento dell’accertamento.

L’episodio solleva interrogativi significativi sulla responsabilità sociale degli operatori del settore del gioco d’azzardo e sull’efficacia dei controlli preventivi.
Il gioco, spesso percepito come un’attività marginale, può in realtà esporre i minori a rischi di dipendenza e di problematiche sociali più ampie.

La facilità di accesso a forme di intrattenimento che implicano una potenziale vincita in denaro, unita alla pressione del gruppo e alla ricerca di gratificazione immediata, può creare un circolo vizioso difficile da spezzare.

Il fatto che uno dei minori abbia dichiarato di aver effettuato una giocata, seppur priva di documentazione a supporto (la ricevuta è andata smarrita), sottolinea la necessità di rafforzare i protocolli di verifica dell’età e di sensibilizzare l’utenza, in particolare i giovani, sui rischi connessi al gioco.

La normativa vigente impone una distanza minima di 500 metri tra gli esercizi di gioco e i cosiddetti “luoghi sensibili”, come scuole, luoghi di culto e centri sportivi, proprio per proteggere i minori da influenze potenzialmente dannose.

La violazione di tale vincolo, come nel caso in esame, aggrava la responsabilità dell’operatore e testimonia una carenza di attenzione verso il rispetto delle normative di tutela minorile.

La sanzione amministrativa e la chiusura temporanea dell’esercizio rappresentano un segnale forte per l’intero settore, evidenziando l’importanza di un approccio responsabile e attento alla tutela dei minori, coniugando la libertà di impresa con la responsabilità sociale e la prevenzione dei comportamenti a rischio.
L’episodio dovrebbe innescare una riflessione più ampia sulle strategie di prevenzione e di sensibilizzazione, coinvolgendo non solo gli operatori del settore, ma anche le istituzioni, le famiglie e gli stessi giovani.

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