sabato 2 Agosto 2025
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Perugia

Sequestro e violenza: arrestato a Gubbio con cooperazione internazionale.

A Gubbio, si è conclusa una complessa operazione internazionale che ha portato all’arresto di un uomo di 53 anni, di origine albanese, accusato di sequestro di persona e violenza nei confronti della sua ex moglie e dei loro due figli, di 7 e 11 anni.

L’episodio, che rivela una profonda escalation di dinamiche familiari conflittuali e un deliberato abuso di potere, ha richiesto un intervento congiunto tra le forze dell’ordine italiana e albanese, sottolineando l’importanza della cooperazione transnazionale nella lotta contro la criminalità che trascende i confini nazionali.
La vicenda è stata innescata da segnalazioni provenienti dalla rete consolare albanese, le quali indicavano una situazione di grave pericolo per una cittadina albanese residente nel suo paese d’origine, e per i suoi figli.

Le informazioni suggerivano che l’ex coniuge, residente a Gubbio, la stesse trattenendo illegalmente, privandola della sua libertà e quella dei suoi figli.
L’allarme è rapidamente confluito nel Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, che ha attivato un meccanismo di allerta alla Compagnia Carabinieri di Gubbio.
In un’azione fulminea, è stato implementato un piano di ricerca che ha coinvolto un’ampia rete di pattuglie, verifiche incrociate e attività di intelligence tecnica, dimostrando l’efficacia di protocolli operativi ben definiti.
L’individuazione dell’uomo e delle vittime è avvenuta in poche ore: i Carabinieri hanno intercettato l’autovettura con a bordo l’uomo, la donna e i due minori, tutti manifestanti evidenti segni di angoscia e disagio emotivo.
Il dramma è stato ulteriormente aggravato dalla scoperta che l’uomo aveva impedito loro di comunicare con l’esterno, privandoli dei loro documenti di identità – passaporti – e del telefono cellulare, rendendo impossibile qualsiasi tentativo di fuga o di richiesta di aiuto.
Le indagini successive hanno rivelato una strategia premeditata: l’uomo avrebbe ingannato la sua ex moglie, inducendola a recarsi in Italia con i figli con un pretesto plausibile.

Una volta giunti, lo scorso 30 luglio, i minori e la donna sono stati trattenuti contro la loro volontà, attraverso l’uso di minacce e atti di violenza fisica.

La gravità delle accuse è amplificata dal possesso abusivo di un’arma da taglio, elemento che testimonia un potenziale pericolo per l’incolumità delle vittime.

L’intervento dei Carabinieri ha permesso di garantire la sicurezza della madre e dei figli, che sono stati collocati in una struttura protetta per offrire loro sostegno psicologico e assistenza.
Nel frattempo, l’uomo è stato detenuto nel carcere di Perugia, in attesa del prosseguimento delle indagini e del processo.

Questo caso mette in luce la necessità di rafforzare le misure di protezione per le vittime di violenza domestica e di promuovere una maggiore sensibilizzazione sul tema, in un contesto di crescente mobilità internazionale e di relazioni familiari complesse.
La collaborazione transnazionale, in questo frangente, si rivela uno strumento indispensabile per tutelare i diritti fondamentali e garantire la giustizia.

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