domenica 10 Agosto 2025
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Serafico d’Assisi, premio per la solidarietà e l’accoglienza.

Nel cuore della celebrazione dei Vinarelli, l’Istituto Serafico di Assisi ha ricevuto un prestigioso riconoscimento per la solidarietà, un premio che, come ha evidenziato la presidente Di Maolo, non appartiene solo all’équipe professionale, ma a un’intera comunità di famiglie, educatori e, soprattutto, ai ragazzi che ne animano la vita.
Un’occasione condivisa alla presenza del sindaco Eridano Liberti, del presidente della pro loco Fabrizio Burini e dell’assessore regionale Fabio Barcaioli, testimonianza di un impegno collettivo che si radica profondamente nel tessuto sociale.
La presidente ha descritto l’Istituto Serafico come un “abbraccio alla vita”, un luogo in cui la cura della persona si declina in molteplici forme espressive: dall’assistenza specialistica alla promozione dell’arte, della cultura e dello sport.
Un approccio olistico che guarda al benessere del singolo in relazione all’ambiente che lo circonda.
Con sguardo lucido e commosso, Di Maolo ha affrontato il tema drammatico dell’infanzia negata, una ferita aperta nel mondo, esacerbata dai conflitti e dalle disuguaglianze.
Ha espresso una profonda preoccupazione per la perdita del senso dell’umanità, sottolineando come questa deriva non sia un fenomeno recente, ma affondi le sue radici nella progressiva svalutazione dell’innocenza infantile, nella negazione dei diritti fondamentali di bambini e giovani adulti con disabilità o fragilità.
Il diritto alla cura, alla riabilitazione, alla libertà, passa attraverso un atto di disponibilità e accompagnamento verso chi si trova in una condizione di vulnerabilità.
L’Istituto Serafico, un centro di eccellenza nella gestione dei disturbi dello sviluppo neurologico e delle disabilità complesse, infantile e adolescenziale, rappresenta un punto di riferimento a livello nazionale.

Ogni giorno, un team dedicato offre supporto a 150 bambini e giovani, provenienti da ogni regione d’Italia.

La struttura dispone di 86 posti letto residenziali, 36 semiresidenziali e un ampio servizio ambulatoriale, garantendo una risposta multidisciplinare e personalizzata.

Oltre alla cura diretta, l’istituto si impegna nella ricerca e nell’innovazione, contribuendo alla diffusione di buone pratiche e promuovendo la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sui temi della disabilità e dell’inclusione.

Il premio ricevuto non è quindi solo un riconoscimento al lavoro svolto, ma un invito a proseguire con ancora maggiore impegno nella costruzione di una società più giusta e accogliente, dove ogni bambino possa fiorire pienamente, senza barriere né discriminazioni.
Un’eredità preziosa da custodire e tramandare alle generazioni future.

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