Il capolavoro pittorico dello Stendardo della Santissima Trinità di Raffaello, un’opera di cruciale importanza nella ricostruzione del percorso artistico del maestro urbinate, ha lasciato la sua sede espositiva nella Pinacoteca Comunale di Città di Castello per un intervento di restauro e studio approfondito a Roma.
Questa decisione, frutto di un’attenta valutazione da parte delle autorità competenti e dell’amministrazione comunale, segna una tappa fondamentale per la salvaguardia e la valorizzazione di un bene di inestimabile valore culturale.
Lo Stendardo, di proprietà del Comune di Città di Castello, rappresenta un punto cardine nella comprensione della formazione di Raffaello Sanzio, collocandosi cronologicamente tra le sue prime realizzazioni, intorno alla fine del Quattrocento e agli inizi del Cinquecento.
L’opera, realizzata ad olio su tela e impreziosita da una cornice seicentesca, non è solo un esempio significativo della pittura processionale del tempo, ma offre anche spunti preziosi per l’analisi delle influenze artistiche che hanno plasmato il giovane Raffaello.
La sua collocazione nella sala della Contemplazione della Pinacoteca testimonia il suo significato intrinseco e la sua capacità di suscitare emozioni profonde.
L’intervento conservativo, diretto da esperti dell’Istituto Centrale per il Restauro e sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologia, Beni Culturali e Paesaggio, si propone di andare oltre la semplice pulitura e consolidamento.
Saranno effettuate analisi diagnostiche avanzate per chiarire la composizione dei pigmenti, le tecniche pittoriche impiegate e lo stato di conservazione complessivo dell’opera.
Questi studi permetteranno di ricostruire la storia dell’opera, identificando eventuali restauri pregressi e fornendo dati fondamentali per la sua futura manutenzione.
La decisione di trasferire lo Stendardo a Roma è anche legata all’imminente mostra internazionale dedicata a Raffaello, “Raphael sublime poetry”, che si terrà al Metropolitan Museum of Art di New York dal 23 marzo al 28 giugno 2026.
Questa prestigiosa esposizione, che accoglierà un pubblico vasto e qualificato, rappresenta un’occasione irripetibile per promuovere la conoscenza dello Stendardo e del patrimonio artistico di Città di Castello su scala globale.
La presenza dell’opera, dopo il completamento del restauro, contribuirà in modo significativo alla narrazione del percorso artistico di Raffaello, offrendo al pubblico una testimonianza tangibile delle sue origini e della sua evoluzione.
Il sindaco e l’assessore alla cultura hanno sottolineato con entusiasmo l’importanza di questo evento, auspicando che esso possa rafforzare l’immagine di Città di Castello come luogo di cultura e di arte.