L’Umbria si configura, ancora una volta, come baluardo di umanità e accoglienza, testimoniando un impegno concreto verso i più vulnerabili.
La Presidente della Regione, Stefania Proietti, ha personalmente accolto all’aeroporto di Ciampino un gruppo di sei minori provenienti da zone di conflitto, un gesto che trascende la semplice assistenza per divenire un atto di civiltà e di profonda compassione.
Uno di questi bambini, gravemente ferito, è stato immediatamente trasferito all’ospedale di Perugia per ricevere cure specialistiche.
L’incontro con il piccolo palestinese di otto anni, giunto da Gaza assieme ai nonni e a una giovane zia, ha suscitato in Proietti una profonda commozione, espressa attraverso un messaggio sui social media.
Le sue parole non si limitano a descrivere la gravità delle lesioni riportate dal bambino, ma sottolineano la necessità di offrire non solo cure mediche, ma anche un abbraccio collettivo, un sostegno emotivo che possa lenire le ferite dell’anima.
La comunità umbra si è prontamente offerta come famiglia adottiva, un gesto di accoglienza che si affianca all’assistenza già fornita ad un’altra famiglia proveniente da Gaza.
L’iniziativa si inserisce nel contesto più ampio della missione MedEvac, coordinata dal Dipartimento della Protezione Civile, un esempio di collaborazione istituzionale che coinvolge il Ministero degli Esteri, rappresentato dal Ministro Antonio Tajani, e numerose altre figure professionali.
L’azione congiunta di personale medico, sanitario, della Protezione Civile, dei Ministeri, dell’Aeronautica Militare e di volontari crea un’immagine potente dell’Italia capace di superare le divisioni e di proiettare i suoi valori più alti.
La Presidente Proietti ha ribadito l’intenzione della Regione Umbria di ergersi a simbolo di speranza e di umanità, al di là delle dinamiche belliche che dilaniano il mondo.
Questi bambini, segnati dalla guerra e dalla fame, rappresentano un monito costante alla necessità di agire con responsabilità e di promuovere la pace.
L’accoglienza non è un atto isolato, ma un messaggio forte di solidarietà che interpella la coscienza collettiva, invitando a non dimenticare chi soffre e porta con sé le cicatrici di conflitti insensati, che seminano morte, distruzione e miseria.
Si tratta di un investimento nel futuro, un impegno a costruire un mondo più giusto e compassionevole, dove ogni bambino possa crescere in sicurezza e serenità, libero dalla paura e dalla violenza.
L’Umbria, in questo contesto, si conferma custode di valori universali, promossa da un’azione che va oltre l’emergenza, mirando a una trasformazione profonda e duratura.