L’Umbria si pone all’avanguardia nella gestione sostenibile delle risorse idriche, inaugurando un modello innovativo di rigenerazione ambientale che fonde economia circolare, ricerca scientifica e sviluppo locale. Attraverso un accordo di partenariato pubblico-privato, la Regione, in collaborazione con Arpa Umbria, Ramboll Italy, Gruppo Grifo agroalimentare e l’Its Umbria Academy, ha avviato un progetto pilota rivoluzionario: la bonifica delle acque sotterranee inquinate impiegando il siero di latte, un sottoprodotto dell’industria casearia.L’iniziativa non si limita a risolvere un problema ambientale preesistente, ma si configura come una vera e propria trasformazione del paradigma di gestione delle risorse. La contaminazione da organoclorurati, spesso eredità di pratiche industriali passate, rappresenta una sfida complessa, poiché queste sostanze persistono nelle falde acquifere per decenni, costituendo una minaccia per la salute umana e l’ecosistema. La tecnologia impiegata sfrutta la biodegradabilità del siero di latte per innescare un processo di biorimediazione naturale. L’iniezione del siero nella falda stimola la proliferazione di batteri autoctoni, in grado di degradare gli inquinanti organici in composti meno nocivi, favorendo così un recupero graduale della qualità dell’acqua.Il valore aggiunto del progetto risiede nella sua ingegnosità: trasformare uno scarto in risorsa, evitando l’utilizzo di tecnologie proprietarie e costose. Questa scelta strategica garantisce l’accessibilità e la replicabilità del modello in contesti simili. L’accordo, della durata di un anno, è caratterizzato da un approccio a costo zero per la Regione, dimostrando la fattibilità di soluzioni ambientali efficienti e sostenibili anche in termini economici.Al di là della bonifica idrica, l’iniziativa si prefigge di stimolare la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica nel settore ambientale. L’ITS Umbria Academy sarà coinvolta nella formazione di nuove competenze, contribuendo a creare un bacino di professionisti qualificati. Il progetto si presenta quindi come un volano di sviluppo economico, sociale e scientifico, in grado di generare benefici tangibili per l’intera comunità umbra, affinando la capacità di affrontare le sfide ambientali del futuro con soluzioni creative e responsabili. L’Umbria aspira a diventare un laboratorio a cielo aperto per l’economia circolare e la rigenerazione ambientale, offrendo un esempio concreto di come sostenibilità e progresso possano coesistere armoniosamente.