Umbria resiliente, Italia in difficoltà: l’Atlante sulla Fame.

L’Umbria si distingue nel panorama nazionale per una relativa resilienza rispetto al rischio di povertà alimentare, un elemento che la colloca in una fascia di territori virtuosi, affiancata da regioni come Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Piemonte, Toscana e Lazio.

Questa condizione, documentata dall’Atlante sulla Fame in Italia, elaborato da Azione contro la Fame e presentato al Parlamento, va oltre la mera assenza di insicurezza alimentare quantificabile: riflette una minore percezione di precarietà legata alla spesa alimentare all’interno delle famiglie.

L’Atlante, un’analisi approfondita della condizione alimentare nel nostro paese, rivela una tendenza allarmante: l’insicurezza alimentare ha registrato un incremento significativo negli ultimi anni.
Nel 2024, quasi il 11% delle famiglie italiane, equivalenti a circa 3 milioni di nuclei familiari, si è trovata nell’impossibilità di garantire un’alimentazione adeguata e nutritiva ai propri membri.

Tradotto in termini di popolazione, parliamo di quasi 6 milioni di persone, che rappresentano il 9,9% della popolazione nazionale.
Questa percentuale segna un aumento rispetto al 2023, quando si attestava all’8,4%, indicando una fragilità crescente nel tessuto sociale.

È fondamentale comprendere che l’insicurezza alimentare non si limita alla mera mancanza di cibo.
Essa si manifesta in una serie di compromessi che le famiglie sono costrette a fare, rinunciando a nutrienti essenziali, optando per alimenti meno costosi ma meno salutari, riducendo le porzioni o saltando i pasti.
Questo, a sua volta, può avere gravi conseguenze sulla salute, in particolare per i bambini e gli anziani, compromettendo il loro sviluppo fisico e cognitivo, indebolendo il sistema immunitario e aumentando la vulnerabilità alle malattie.

L’aumento dell’insicurezza alimentare in Italia è un sintomo di problemi strutturali più ampi, come la disoccupazione, la precarietà del lavoro, la perdita di potere d’acquisto dei redditi, la crescita dei prezzi dei beni di prima necessità e l’inadeguatezza delle misure di sostegno al reddito.

L’Umbria, pur godendo di una situazione relativamente più favorevole rispetto ad altre regioni, non è immune a queste problematiche, e necessita di politiche mirate a rafforzare la resilienza delle famiglie più vulnerabili, promuovere un’alimentazione sana e sostenibile e contrastare le disuguaglianze sociali.

L’analisi dell’Atlante rappresenta un campanello d’allarme che impone un’azione urgente e coordinata a livello nazionale e locale per garantire il diritto alla sicurezza alimentare per tutti i cittadini italiani.

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