Umbria sotto una morsa di gelo: -13.6°C a Castelluccio

Un’onda di freddo eccezionale ha investito l’Umbria, accentuando il clima invernale già instaurato dalle recenti precipitazioni nevose.
Lungi dall’essere una semplice ondata di freddo invernale, l’evento si è manifestato con intensità tale da superare le medie stagionali, portando temperature che ricordano più le condizioni climatiche di aree geografiche settentrionali, significativamente più esposte alle influenze di masse d’aria polari.

Il punto più basso è stato registrato a Castelluccio di Norcia, dove il termometro è sprofondato a -13.6°C, un dato che incide profondamente sulle abitudini e le attività quotidiane della comunità locale e che rappresenta il valore minimo assoluto per l’intera regione.

L’impatto del gelo si è esteso a Cascia, con -6.7°C, e sull’altopiano di Colfiorito, vicino a Foligno, dove la temperatura è scesa a -5.4°C.

Queste cifre, apparentemente isolate, riflettono un fenomeno più ampio, un’anomalia termica che ha interessato l’intero territorio umbro.
Anche le aree appenniniche, tradizionalmente più esposte a temperature rigide, hanno subito un’ondata di freddo particolarmente intensa.
Norcia stessa ha registrato -3.3°C, mentre Gubbio e Città di Castello hanno visto i loro termometri scendere a -4.5°C.

Orvieto, situata in una posizione geografica strategica, ha registrato una minima di -3°C, indicando una diffusione capillare del fenomeno.
I capoluoghi di provincia, Perugia e Terni, pur beneficiando di una quota altimetrica leggermente più elevata, non sono sfuggiti all’influenza del freddo, segnando rispettivamente 2°C e 0°C.
Questi valori, sebbene relativamente più alti rispetto ad altre località, denotano una generalizzata ondata di freddo che ha interessato l’intera regione, a prescindere dalla sua posizione geografica.

La giornata di domenica si prospetta caratterizzata da una stabilità atmosferica apparente, con cieli sereni e assenza di precipitazioni.
Tuttavia, il gelo rimane una minaccia concreta, specialmente nelle zone di fondovalle, dove l’aria fredda tende ad accumularsi, creando microclimi particolarmente rigidi.

Le previsioni indicano che questa stabilità favorevole potrebbe paradossalmente intensificare le gelate notturne, a causa della mancanza di nubi a schermare il calore terrestre.
L’astinenza meteorologica, tuttavia, non durerà a lungo.

Per lunedì è previsto l’arrivo di una nuova perturbazione, destinata a interrompere la calma apparente e a portare con sé cieli coperti e possibili precipitazioni.
Questo cambiamento, seppur temporaneo, segna un’inversione di tendenza e potrebbe contribuire a mitigare gli effetti del freddo intenso.
L’evoluzione del sistema meteorologico richiederebbe un’attenta monitoraggio, data la potenziale interazione tra le masse d’aria fredde residue e le nuove precipitazioni.

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