La scomparsa di Arnaldo Pomodoro lascia un vuoto profondo, un’eco di silenzio che risuona in tutta la regione Umbria, come testimonia il vicepresidente Tommaso Bori. Più che la perdita di un artista, si tratta di un lutto per un intellettuale che ha saputo incarnare e sublimare l’identità umbra, trasformandola in un linguaggio universale.Pomodoro non fu semplicemente l’autore delle monumentali Sfere, disseminate in metropoli e luoghi di culto in ogni angolo del globo, ma un pensatore radicale che interrogò il rapporto tra l’uomo, la natura e il tempo. Le sue opere, riconosciute per la loro ineguagliabile bellezza e complessità formale, rappresentano una vera e propria sintesi tra la tradizione scultorea italiana e le più avanzate ricerche artistiche del XX e XXI secolo.L’Umbria, terra d’origine e fonte inesauribile di ispirazione, custodisce alcune delle sue creazioni più significative. La “Lancia di Luce” di Terni, un obelisco che irradia una forza ascensionale, è emblematicamente legata alle radici industriali e alla vocazione al futuro della città. L’opera non è solo un’imponente scultura, ma un elemento catalizzatore che definisce lo spazio urbano, un punto di riferimento imprescindibile per la comunità.Ma l’ingegno di Pomodoro trascende i confini della scultura tradizionale. Egli si distinse per una capacità unica di dialogare con l’architettura, integrando le sue opere nel paesaggio in maniera sorprendente. La Cantina Carapace di Bevagna ne è una prova eloquente: non una semplice struttura vinicola, ma una scultura abitabile, un’opera d’arte che fonde arte e funzionalità, un’esperienza sensoriale completa. Il prestigioso riconoscimento “World’s Best Vineyards 2024”, che l’ha consacrata come “Highest New Entry” nella classifica delle cantine più belle al mondo, ne è una conferma internazionale.Pomodoro ha saputo distillare l’essenza dell’Umbria, arricchendone il patrimonio culturale con un linguaggio artistico innovativo e potente. La sua eredità non si limita alla bellezza tangibile delle sue opere, ma si estende alla capacità di stimolare la riflessione e l’interpretazione del mondo che ci circonda.La regione si impegna a preservare questo inestimabile lascito, promuovendo l’arte pubblica come strumento di crescita culturale e sociale, nel solco del pensiero e dell’opera di Pomodoro. La sua ricerca incessante della perfezione formale, la sua visione progressista e la sua abilità nel coniugare tradizione e sperimentazione, continueranno a illuminare il cammino delle future generazioni di artisti e a ispirare un profondo senso di orgoglio per il territorio umbro. La sua scomparsa ci invita a una rinnovata attenzione al valore dell’arte come motore di sviluppo umano e culturale.
Arnaldo Pomodoro: l’Umbria piange un gigante dell’arte e del pensiero.
Pubblicato il
