Da Assisi, scrigno di fede e fratellanza, si irradia un’eco potente che risuona nel cuore dell’Italia: la consapevolezza che la solidarietà e l’attenzione verso chi soffre sono valori intrinseci all’anima del nostro Paese. Un sentimento palpabile, tradotto in numeri impressionanti e, soprattutto, in un gesto di profonda umanità. L’evento “Con il Cuore, nel nome di Francesco”, promosso dai frati del Sacro Convento di San Francesco, ha incarnato questo spirito, generando un’ondata di partecipazione popolare e un’aderenza mediatica senza precedenti.Il concerto benefico, condotto magistralmente da Carlo Conti e trasmesso in diretta su Rai1, ha raccolto un pubblico di 2.4 milioni di spettatori, traducendosi in uno share del 18% con picchi del 24%, cifre che attestano la capacità di un messaggio di speranza e aiuto concreto di commuovere e coinvolgere. Una replica, per ampliare ulteriormente la portata di questo messaggio, sarà disponibile domenica 8 giugno.Ma l’evento ha superato la semplice dimensione dell’intrattenimento. Il momento più intenso, profondamente commovente, è stato il collegamento con padre Gabriel Romanelli, parroco della chiesa della Sacra Famiglia a Gaza. La sua testimonianza diretta ha svelato la tragica realtà di una popolazione civile intrappolata in un conflitto devastante, dove cristiani, ortodossi e musulmani condividono la stessa sofferenza, la stessa paura, la stessa sete di pace. Le immagini di distruzione e morte, la disperazione negli occhi delle persone, hanno portato alla luce l’urgenza di un intervento umanitario e di una soluzione diplomatica che ponga fine a questa spirale di violenza. La sua voce, spezzata dall’angoscia, ha amplificato un grido di aiuto che risuona ben oltre i confini della Striscia.L’iniziativa “Con il Cuore” non si conclude con il concerto, ma prosegue fino al 22 giugno, invitando tutti a partecipare attivamente attraverso donazioni via SMS, chiamate da telefono fisso o contributi online. Un gesto, anche piccolo, può fare la differenza nella vita di chi si trova in difficoltà.Il successo dell’evento è il risultato di un impegno corale che coinvolge diverse realtà: la Rai, con il direttore Williams Di Liberatore e i suoi professionisti, che mettono a disposizione le proprie competenze per diffondere un messaggio di speranza; le forze dell’ordine, che garantiscono la sicurezza dell’evento; Eni e Poste Italiane, con il loro sostegno economico; l’Istituto per il Credito sportivo e culturale; Carlo Conti e gli artisti che offrono il loro talento; e, soprattutto, tutti coloro che, con la loro partecipazione, testimoniano la forza dell’umanità.L’eco di Assisi ci ricorda l’importanza di coltivare un’attenzione costante verso il prossimo, di ascoltare le voci di chi soffre e di agire concretamente per costruire un mondo più giusto e solidale, nel rispetto dei diritti fondamentali di ogni essere umano, come auspicato dal Papa e da tutti coloro che credono nella potenza trasformatrice della compassione.
Assisi: Con il Cuore per Francesco, un’onda di solidarietà per Gaza.
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