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sabato 15 Novembre 2025

Bartali e la Memoria: una Bicicletta per Assisi

Un gesto di profonda simbologia e valore storico arricchisce il Museo della Memoria di Assisi: una bicicletta Bartali, risalente agli anni ’50 e meticolosamente restaurata, è stata donata all’istituzione che racconta la storia dei 300 ebrei salvati durante l’occupazione nazista.

La cerimonia, a cui hanno partecipato figure di spicco del mondo ecclesiastico e familiare del campione, ha trascendentato la semplice consegna di un oggetto, elevandosi a momento di riflessione sul coraggio, la fede e l’impegno civile.
Monsignor Attilio Nostro, vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea e segretario della Conferenza episcopale calabra, committente dell’acquisto e del restauro, ha voluto offrire questo simbolo tangibile del patrimonio umbro, sottolineando come la figura di Bartali si configuri come un faro per le nuove generazioni.
Monsignor Domenico Sorrentino, vescovo delle diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno, ha condiviso questo sentimento, evidenziando come la popolarità sportiva di Bartali spesso eclissi la profondità della sua fede e la nobiltà del suo spirito.
Gioia Bartali, nipote del campione, ha, a sua volta, portato un crocifisso proveniente dalla cappellina di Bartali, gesto di reciproca gratitudine che rafforza il legame tra la famiglia, la Chiesa e la comunità assisana.
La bicicletta, più che un semplice mezzo di trasporto, rappresenta un capitolo cruciale della storia di Bartali e, per estensione, dell’Italia del dopoguerra.

Acquistata da Monsignor Nostro, è stata affidata alle mani esperte di Giovanni Nencini, figlio del leggendario Gastone Nencini, anch’egli ciclista di fama, che si è dedicato con passione al restauro.
L’obiettivo era quello di ricostruire fedelmente una delle biciclette commercializzate dal campione negli anni ’50, riflettendo non solo l’epoca d’oro di Bartali, ma anche l’estetica e le tecnologie impiegate nelle biciclette di alta gamma di quel periodo.

Il restauro, condotto con rigorosa aderenza all’originalità, ha preservato il colore originario e le marche, utilizzando componenti coeve di pregio, come il cambio Campagnolo Parigi Roubaix, i movimenti Magistroni, la guarnitura Gnutti millerighe, la sella Brooks, il manubrio e attacco Ambrosio Champion, i freni Universal e i cerchi Nisi.
Questa donazione si inserisce in un contesto di profonda riflessione sulla memoria e sulla responsabilità storica.
Il Museo della Memoria di Assisi, nel suo racconto dei 300 ebrei salvati durante la Seconda Guerra Mondiale, incarna un impegno costante a non dimenticare gli orrori del passato e a promuovere valori di tolleranza, solidarietà e rispetto delle diversità.
La figura di Bartali, con la sua azione silenziosa e coraggiosa durante l’occupazione, si integra perfettamente in questa narrazione, offrendo un esempio tangibile di come lo sport possa essere un veicolo di umanità e di resistenza.
Il gesto di Monsignor Nostro non è quindi solo un omaggio a un campione, ma un tributo a un uomo che, con il suo esempio, ha contribuito a rendere il mondo un luogo più giusto e umano.

L’aggiunta della bicicletta Bartali al museo promette di arricchire ulteriormente l’esperienza dei visitatori, offrendo un’immagine più completa e commovente di un’epoca cruciale della storia italiana e mondiale.

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