Echi di Francesco: Gino Covili e il Grido delle Creature a San DamianoNel cuore pulsante dell’Umbria, il Santuario di San Damiano ad Assisi si configura come uno scrigno di spiritualità e arte, ospitando fino al 12 ottobre la mostra “Gino Covili – Il grido delle Creature”. Questa esposizione non è semplicemente una vetrina di opere pittoriche, ma un invito a un profondo esame di coscienza, un’immersione nel messaggio universale del Cantico di San Francesco, nel luogo stesso dove il Santo, nel 1226, sublimò la sua visione di armonia tra uomo, natura e Dio.L’opera di Gino Covili, artista profondamente radicato nella sua terra modenese, si rivela un potente amplificatore del grido che risuona dall’anima della creazione. I suoi dipinti non narrano una storia, ma evocano un sentimento, un’esperienza emotiva che trascende la mera rappresentazione figurativa. Attraverso una tavolozza vibrante e una composizione che danza tra luce e ombra, Covili dà voce alla sofferenza del pianeta, alla precarietà dell’esistenza umana, all’urgenza di una giustizia ecologica e sociale. Francesco d’Assisi, nella sua interpretazione, si delinea non come icona devozionale, ma come fratello, compagno di strada, un esempio di scelta consapevole: l’abbandono delle convenzioni per abbracciare la fragilità, la compassione per i marginali e la sacralità del creato.La mostra, che include undici opere tratte dall’imponente ciclo pittorico di 82 opere “Francesco” custodito nella Casa Museo Covili, si arricchisce di un’aura particolare proprio in virtù del legame storico e spirituale tra l’artista e il Santuario di San Damiano. Un legame iniziato negli anni ’90 del Novecento, quando Covili iniziò a dare forma al ciclo dedicato alla vita del Santo, e consacrato dalla presenza, all’inaugurazione del 5 luglio, della presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, che ha sottolineato la sconvolgente attualità del messaggio artistico, e la sua capacità di offrire speranza di fronte alle sfide poste dai cambiamenti climatici.La genesi dell’opera di Covili è intrinsecamente legata a una profonda esperienza personale: il dolore per la grave ferita del figlio Vladimiro nel 1992. Da quell’angoscia nacque una promessa, che si concretizzò nell’ambizioso ciclo pittorico, un “ex voto laico” di straordinaria potenza emotiva e spirituale.L’iniziativa culturale è il frutto di una collaborazione sinergica tra la famiglia Covili, custode del patrimonio artistico, e la comunità francescana del Santuario di San Damiano, guidata dal guardiano Mauro Botti. I cento giorni di apertura saranno arricchiti da eventi collaterali, laboratori e momenti di riflessione, per favorire una più profonda comprensione del legame inscindibile tra l’umanità, la natura e il divino, filtrato attraverso lo sguardo sensibile di un artista che ha saputo ascoltare e interpretare il messaggio profetico del Poverello.L’ingresso gratuito alla mostra, con orario 10:00-12:00/14:00-18:00, rappresenta un invito aperto a tutti coloro che desiderano lasciarsi ispirare dalla bellezza, dalla spiritualità e dalla profonda umanità dell’arte di Gino Covili, e ritrovare un contatto autentico con la propria interiorità e con il mondo che ci circonda. È un’occasione per riappropriarsi del significato più profondo del Cantico delle Creature, un inno alla gioia e alla gratitudine per il dono della vita, che oggi, più che mai, risuona come un appello urgente alla responsabilità e alla speranza.
Covili a San Damiano: il Grido delle Creature e l’Eredità di Francesco
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