Ottocento anni or sono, in un atto di profonda intimità spirituale, Francesco d’Assisi, già fragile nel corpo e lacerato dal dolore, dettò a frate Leone quelle parole che divennero il *Cantico delle Creature*, una summa di lode che risuona ancora oggi nel cuore della fede cristiana.
Ma quale forza interiore spinse il Poverello a distillare una simile elevação in un momento di così profonda sofferenza? A interrogarsi su questa domanda risponde *Dolce Sentire*, un’esperienza artistica che il 24 ottobre illuminerà il Teatro Lyrick di Assisi.
Lo spettacolo, frutto di un progetto innovativo, coinvolge trentaquattro giovani con disabilità, ospiti dell’Istituto Serafico, centro di eccellenza nella cura e riabilitazione di bambini e ragazzi con patologie complesse.
Affiancati da attori professionisti, performer e dagli operatori dell’Istituto, questi ragazzi offrono una rappresentazione che va ben oltre la mera interpretazione teatrale.
La direzione artistica di Fabrizio Benincampi e Francesco Bellanti ha concepito un percorso che intreccia il *Cantico* con la sua genesi, la sua storia autentica.
Questa storia, custodita gelosamente in un antico codice conservato nel Sacro Convento di Assisi e meticolosamente documentata da frate Leone, racconta come, nella sua condizione di cecità, malattia e profondo dolore fisico, Francesco riuscì a trascendere la sua sofferenza, elevando la sua voce in un inno di gratitudine.
Il titolo dello spettacolo, *Dolce Sentire*, è un omaggio alla celebre canzone di Claudio Baglioni, colonna sonora del film *Fratello Sole, Sorella Luna* di Franco Zeffirelli, un’opera che, in modo poetico, esplora il rapporto tra l’uomo e la natura, incarnando lo spirito del *Cantico*.
Il Serafico, in occasione dell’ottavo centenario della composizione del *Cantico* e alla vigilia del centenario della morte di San Francesco, desidera offrire il proprio contributo attraverso un linguaggio inclusivo che unisce arte, fede e partecipazione attiva.
L’Istituto, fondato nel 1871 da San Ludovico da Casoria, che lo definiva un “cantico d’amore” per i più vulnerabili, ha sviluppato questa rappresentazione all’interno del proprio laboratorio teatrale, un luogo di espressione e crescita personale.
*Dolce Sentire* non è una recita, bensì una testimonianza diretta di resilienza e forza interiore.
I giovani attori non interpretano ruoli preconfezionati, ma vivono profondamente ogni parola, perché il *Cantico* risuona con le loro stesse esperienze di sfida e determinazione.
Come Francesco, essi affrontano le difficoltà del quotidiano con coraggio e perseveranza.
Nasce, quindi, un incontro fecondo tra l’arte e la realtà, generando un’esperienza unica: uno spettacolo che non si focalizza sulla disabilità, ma che esalta le capacità individuali, abbattendo ogni barriera e pregiudizio.
Come sottolinea Francesca Di Maolo, presidente del Serafico: “Vogliamo celebrare il potenziale di ciascuno, in un contesto di vera inclusione, dove le etichette perdono di significato.
” Lo spettacolo si configura quindi come un atto di verità, un inno alla dignità umana e un canto di speranza.