Il Teatro Lirico Sperimentale Belli di Spoleto inaugura la sua 79ª stagione con una proposta inedita e suggestiva: un trittico di opere di Gino Negri, un compositore la cui figura, pur densa di originalità e di spunti di riflessione, è rimasta finora relativamente ai margini del panorama operistico.
Si tratta di *Giorno di nozze*, *Vieni qui Carla* e *Il tè delle tre*, tre atti unici di notevole raffinatezza, capaci di svelare un universo drammaturgico peculiare e di sfidare le convenzioni del melodramma tradizionale.
Le rappresentazioni, in programma al Teatro Caio Melisso venerdì 29 e sabato 30 agosto alle ore 20:30, con una replica domenica 31 agosto alle ore 17.00 (e un’anteprima giovedì 28 agosto alle ore 20:30), offrono al pubblico spoletino un’occasione unica per avvicinarsi a un autore complesso e affascinante, spesso sottovalutato dalla critica.
A guidare questo progetto ambizioso è Marco Angius, direttore artistico del Teatro Sperimentale, che con la sua profonda conoscenza del repertorio e la sua abituale maestria interpretativa, intende restituire al pubblico la ricchezza e la profondità dell’opera di Negri.
La regia, le scenografie e i costumi sono stati concepiti e realizzati da Pier Luigi Pizzi, figura di spicco nel panorama culturale italiano, noto per la sua capacità di creare atmosfere evocative e di valorizzare il significato drammaturgico delle opere che affronta.
I ruoli principali saranno interpretati dai solisti del Teatro Sperimentale, un gruppo di giovani talenti che, sotto la guida di Angius, si preparano ad affrontare le sfide poste dalla partitura di Negri.
Come sottolinea Angius nella nota introduttiva, la drammaturgia musicale di Gino Negri si distingue per la sua singolarità, un mix inusuale di eclettismo e coerenza, di grottesco e rigore.
Negri si rivela un autore capace di sondare le profondità dell’animo umano, di rappresentare l’assurdità dell’esistenza con un linguaggio musicale raffinato e a tratti impietoso.
La sua opera, lontana dalle facili emozioni e dai cliché melodrammatici, invita a una riflessione critica sulla condizione umana e sulle convenzioni sociali.
L’approccio di Negri è volto a disvelare le fragilità e le ipocrisie del vivere, attraverso personaggi spesso eccentrici e situazioni paradossali, il tutto avvolto da una scrittura musicale che oscilla tra la leggerezza e la profondità, la comicità e la tragicità.
Questa produzione vuole, dunque, non solo presentare al pubblico un ciclo di opere rare, ma anche stimolare un dibattito sull’importanza di riscoprire autori che, pur con le loro peculiarità, hanno contribuito in modo significativo all’evoluzione del melodramma.