A Tavernelle, frazione del comune di Panicale, il Maggio dei Libri si è tingianto di un’insolita fragranza: quella della poesia che si espande, leggera e inattesa, tra i vicoli. Lontano dai tradizionali eventi celebrativi, la scuola primaria ha concepito un’iniziativa originale e profondamente sentita, un vero e proprio atto di comunitarizzazione della creatività poetica. I testi, scritti con cura e passione dagli alunni, sono stati esposti in pubblico, appesi lungo le strade come un bucato a sole, trasformando il paesaggio urbano in una galleria d’arte effimera e accessibile a tutti.Questo progetto non nasce da un’improvvisazione, bensì da una solida pedagogia radicata nei principi di don Lorenzo Milani, maestro di scrittura collettiva e di didattica popolare. La scuola di Tavernelle, infatti, abbraccia un approccio che privilegia l’esperienza condivisa, la scoperta guidata e l’importanza del linguaggio come strumento di espressione e di comprensione del mondo.Per stimolare negli alunni un amore genuino per la parola scritta e per il linguaggio poetico, l’équipe docente ha attinto a suggestioni innovative, ispirandosi al progetto “Lo Stendiversomio”, un’iniziativa decennale che promuove la poesia di strada come mezzo di divulgazione culturale e di sensibilizzazione. Il percorso didattico ha previsto un’immersione approfondita nella lettura di testi poetici, selezionati anche tra opere impegnative, con un’attenzione particolare all’analisi dei ritmi, alla sonorità delle parole e alla costruzione del significato. Gli alunni sono stati guidati nell’esplorazione del lessico, incoraggiati a ricercare termini inusuali e a decifrarne l’etimologia, arricchendo così il proprio bagaglio linguistico. Si è lavorato sulla metrica, sulle figure retoriche, sui sinonimi e sulle metafore, svelando i meccanismi segreti che animano la poesia.La scrittura è stata quindi una naturale conseguenza di questo processo di scoperta e di interiorizzazione. Liberi dalle convenzioni e guidati dalla passione, i bambini hanno espresso i propri pensieri, le proprie emozioni, le proprie paure, attraverso versi che, a volte concisi, altre volte più elaborati, rivelano un universo interiore ricco e complesso. La poesia è diventata uno specchio dell’anima, un mezzo per comunicare ciò che altrimenti resterebbe inespresso.Il momento culminante dell’esperienza è stata la “mostra” del bucato poetico, un gesto di apertura e di condivisione che ha coinvolto l’intera comunità. I bambini hanno “steso” i propri versi nelle vie e nelle piazze di Tavernelle, colorando il tessuto urbano con una nuova luce. La classe terza, in particolare, ha animato un incontro presso il bar Centrale, offrendo una lettura di testi poetici e proponendo un laboratorio di scrittura creativo, invitando chiunque volesse cimentarsi nell’arte di comporre versi. L’iniziativa, lungi dall’essere un semplice evento celebrativo, ha rappresentato un vero e proprio atto di resilienza culturale, una testimonianza della forza del linguaggio e della capacità della poesia di creare ponti tra le persone. Un’esperienza che ha saputo restituire alla comunità un senso di appartenenza e un rinnovato apprezzamento per la bellezza della parola.
Poesia in strada: i bambini di Tavernelle colorano il borgo di versi.
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