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domenica 16 Novembre 2025

Raffaello a Perugia: il ritorno del capolavoro Incoronazione

Dopo due secoli di assenza, un capolavoro torna a vibrare nel cuore di Perugia: l’imponente “Incoronazione della Vergine”, opera commissionata a Raffaello Sanzio e compiuta dai suoi discegli, Giulio Romano e Giovan Francesco Penni, per la chiesa di Santa Maria Assunta a Monteluce, un complesso monastico con origini che affondano nel XV secolo.

L’evento culminerà con la mostra “L’atteso ritorno.

Raffaello per Monteluce dai Musei Vaticani”, un’occasione imperdibile dal 1° ottobre 2026 al 7 gennaio 2026, ospitata nel Museo del Capitolo della Cattedrale di San Lorenzo.

Il dipinto, originariamente destinato alla contemplazione delle monache clarisse nel loro ritiro spirituale, giunge in città grazie a un accordo di collaborazione tra l’Arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve e i Musei Vaticani, custodi gelosi del patrimonio artistico.

A farne compagnia, in una sinergia iconografica inedita, la predella raffigurante episodi della vita di Maria, proveniente dalla Galleria Nazionale dell’Umbria, un ulteriore tassello per comprendere il contesto storico-artistico dell’opera.

La mostra non si propone come una mera esposizione di un manufatto, ma come un percorso immersivo alla scoperta di un’epoca, un crocevia di influenze e un esempio emblematico del rapporto tra maestro e bottega.
Il visitatore sarà guidato attraverso la complessità di un’opera che trascende i confini convenzionali: tra il genio ispiratore di Raffaello e l’abilità tecnica dei suoi collaboratori, tra il silenzio contemplativo della clausura e l’effervescenza della vita cittadina, tra la storia dell’arte e la profonda spiritualità che anima l’iconografia.

La peculiarità dell’opera risiede nella sua capacità di fondere l’Assunzione e l’Incoronazione in un’unica visione trascendentale, un effetto magistrale ottenuto attraverso la suddivisione della tela in due momenti distinti, entrambi permeati di una luce divina che evoca stupore e speranza.
La tavolozza cromatica, ricca di sfumature e contrasti cromatici, rivela la maestria della bottega, capace di interpretare le indicazioni del maestro con creatività e competenza.

L’oro caldo del cielo, in contrasto con gli azzurri plumbei delle nuvole, illumina le vesti degli apostoli, creando un’atmosfera di sacra solennità.

Sostenuta dalla Fondazione Perugia, la mostra rappresenta un ritorno alle radici culturali della città, restituendo alla comunità perugina un tesoro artistico di inestimabile valore, sottratto nel 1797 dalle truppe napoleoniche.
In un periodo storico segnato dal Giubileo della Speranza, questo ritorno si configura come un simbolo potente di rinascita e di continuità con il passato.

Un’occasione unica per riscoprire un capolavoro che ha segnato profondamente la storia dell’arte perugina e che continua a ispirare ammirazione e devozione.

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