Il sipario storico del Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti di Spoleto, un’opera monumentale dipinta nel 1861 dal pittore bergamasco Francesco Coghetti, è tornato a illuminare il palcoscenico dopo un quarto di secolo, grazie a un complesso intervento di restauro finanziato dal Ministero della Cultura attraverso l’Art Bonus 2025, una donazione di AgriEuro e un contributo comunale. Il ritorno del sipario, presentato al pubblico in occasione del prestigioso Festival dei Due Mondi, rappresenta un momento di profondo significato per la città, un’occasione per riscoprire un tassello cruciale della sua identità culturale e artistica.L’opera, di dimensioni imponenti (11,90 metri in altezza per 13,92 in larghezza), raffigura un episodio storico significativo: la sconfitta di Annibale alle porte di Spoleto, un evento che ha segnato la storia locale e che, nel contesto del Risorgimento, assume un valore simbolico ben più ampio. Coghetti, con maestria e sensibilità, ha saputo tradurre su tela un evento storico, elevandolo a un’allegoria di resilienza e di libertà.Il restauro, un’operazione complessa e delicata, non si è limitato alla semplice conservazione dell’opera, ma ha mirato a recuperarne la piena funzionalità e a restituirla al suo contesto originale. Il sipario, infatti, non è solo un elemento decorativo, ma una vera e propria “quarta parete” del teatro, un confine tra la realtà e l’illusione scenica, un dialogo silenzioso tra il pubblico e la rappresentazione. Negli anni del Risorgimento, il sipario si trasformò spesso in un potente strumento di comunicazione, un manifesto politico in grado di veicolare messaggi di speranza e di unità nazionale. La sua presenza nel teatro, quindi, non è solo estetica, ma costituisce un elemento integrante dell’esperienza teatrale, un richiamo alla storia e alla memoria collettiva.Come sottolinea Stefania Petrillo, docente di Storia Contemporanea all’Università di Perugia e autrice di “Sipari d’Italia”, il restauro non si limita alla valorizzazione di un bene artistico, ma contribuisce a preservare un patrimonio immateriale, un linguaggio simbolico che continua a parlare al pubblico contemporaneo. La ricollocazione del sipario rappresenta una rinascita, un ritorno alle origini, un modo per rafforzare il legame tra la città di Spoleto e la sua gloriosa storia, un omaggio all’ingegno e alla creatività di Francesco Coghetti e un invito a riscoprire la magia del teatro. Il progetto ha inoltre consolidato il ruolo dell’Art Bonus come strumento fondamentale per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale italiano, incentivando il coinvolgimento di privati e imprese nella tutela delle nostre ricchezze artistiche e storiche.
Ritorna al Teatro Nuovo di Spoleto il sipario storico di Coghetti
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