L’Umbria si appresta a restituire alla luce un tesoro del suo passato: l’Ipogeo dei Volumni e la Necropoli del Palazzone, a Ponte San Giovanni, in un progetto di rinascita che unisce archeologia, innovazione tecnologica e rigenerazione urbana. Questa mattina, 27 giugno, si è ufficialmente avviato un cantiere di riqualificazione, sostenuto da un investimento complessivo di 2.181.000 euro, frutto di una sinergia tra il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) attraverso il progetto Pinqua e il Ministero della Cultura, con un contributo specifico destinato ai Musei nazionali di Perugia. La conclusione dei lavori è prevista per marzo 2026.Il gesto simbolico dell’avvio, compiuto dal direttore dei Musei nazionali dell’Umbria, Costantino d’Orazio, e dalla sindaca Vittoria Ferdinandi, ha visto la manipolazione di un’urna funeraria, testimonianza tangibile di un passato millenario. Questo luogo, custode delle memorie delle principali famiglie etrusche che governarono la regione, sarà oggetto di un profondo riallestimento: le urne saranno disposte secondo una nuova narrazione, studiata per esaltare la coerenza storica e genealogica, permettendo ai visitatori di comprendere meglio le dinamiche sociali e politiche dell’epoca.Il progetto non si limita alla mera conservazione. Interventi mirati miglioreranno radicalmente l’accessibilità, dal potenziamento del parcheggio alla creazione di percorsi pedonali che si integrano armoniosamente con il parco circostante. Una segnaletica contemporanea, pensata per dialogare con l’antico, guiderà il visitatore e ne accrescerà la consapevolezza del valore del sito.Un elemento cardine del progetto è l’innovazione tecnologica applicata all’Ipogeo. Un’installazione multimediale immersiva, frutto di un rilievo 3D accuratissimo, permetterà di ricostruire virtualmente la struttura monumentale, ripercorrendo la sua storia dalla sua fondazione all’epoca del ritrovamento nel XIX secolo fino ad oggi. Questa esperienza sensoriale offrirà una comprensione più profonda della sua funzione e del suo significato culturale.L’intervento si estende anche al parco, con la sistemazione della viabilità interna, che consentirà di raggiungere in sicurezza le oltre duecento tombe sparse nell’area, un vero e proprio “città dei morti” etrusca. Contestualmente, l’Antiquarium, il museo che custodisce i reperti provenienti dagli scavi, sarà completamente riallestito, con criteri espositivi moderni e interattivi.”Questo non è solo un progetto di restauro, ma un’operazione di rigenerazione urbana,” ha sottolineato il direttore d’Orazio, evidenziando come il recupero del patrimonio archeologico si traduca in un beneficio diretto per la comunità locale. La sindaca Ferdinandi ha poi ribadito l’importanza della collaborazione interistituzionale per affrontare sfide complesse, sottolineando che l’iniziativa, ereditata dalla precedente amministrazione, rappresenta un tassello fondamentale in un piano più ampio di riqualificazione di Ponte San Giovanni e un esempio concreto di come il passato possa illuminare il futuro. Alla cerimonia di avvio hanno preso parte anche Maria Angela Turchetti, direttore scientifico del sito, e Francesco Zuccherini, assessore comunale ai Lavori pubblici.
Umbria riscopre l’Ipogeo dei Volumni: un tesoro etrusco rinasce.
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