Assisi, culla di spiritualità e dialogo, ha recentemente ospitato la prima edizione della Conferenza biennale “Verso un’Economia Universale Fondata sui Diritti Umani”, un evento di portata globale che ha ridefinito il dibattito sullo sviluppo sostenibile.
L’iniziativa, promossa dalla Cattedra Unesco in Sistemi Economici e Diritti Umani dell’Università Nazionale de La Plata, con il supporto di Regione Umbria, Comune di Assisi, Università degli Studi di Perugia e Camera di Commercio, ha riunito un’eterogenea platea di economisti, magistrati, imprenditori, studiosi e attivisti provenienti da oltre venti nazioni, trasformando il Palazzo del Monte Frumentario in un vero e proprio centro nevralgico del pensiero economico etico.
La conferenza, inaugurata dalle riflessioni di Monsignor Domenico Sorrentino e del Professor Stefano Zamagni, si è articolata in quattro tavoli tematici – Economia, Ambiente, Educazione e Finanza Etica – culminando nella presentazione del Manifesto di Assisi e nella creazione di un Comitato permanente per la sua implementazione.
Il fulcro delle discussioni è stato il necessario ripensamento del paradigma economico dominante, troppo spesso asservito alla massimizzazione del profitto a discapito del benessere umano e della salvaguardia ambientale.
La povertà, anziché essere considerata un fato ineluttabile, è stata definita una scelta politica, un fallimento strutturale che condanna più di un terzo della popolazione mondiale a vivere con meno di sette dollari al giorno.
L’urgenza si è tradotta in un appello per una finanza riconcettualizzata, ancorata alla realtà produttiva, capace di generare valore condiviso e ridurre le disuguaglianze.
Il dibattito si è esteso a una critica radicale delle cosiddette “economie di morte” – dall’industria bellica al traffico di rifiuti tossici – e a una revisione del concetto stesso di “green economy”, spesso ridotto a un mero esercizio di facciata.
Francesco Vigliarolo, titolare della Cattedra Unesco, ha sottolineato la necessità di restituire all’economia il suo significato ontologico, ponendo i diritti umani come bussola guida per ogni scelta produttiva.
Un punto cardine delle deliberazioni è stata la proposta, avanzata dal magistrato Francesco Neri, di riconoscere il reato ambientale come crimine contro l’umanità, un’istanza che la Cattedra Unesco intende promuovere a livello internazionale.
Federico Sisti, segretario generale della Camera di Commercio dell’Umbria, ha richiamato il ruolo dell’impresa, sancito dalla Costituzione italiana, non solo come soggetto economico ma anche come fattore sociale, evidenziando la centralità del “Bil”, il Benessere Interno Lordo, in contrapposizione al tradizionale PIL.
L’esperienza umbra, con esempi come Luisa Spagnoli, Brunello Cucinelli e le società benefit, testimonia come il valore della persona possa integrarsi nel sistema produttivo.
La regione Umbria, grazie all’impegno della sua Camera di Commercio, si è presentata come un laboratorio di sostenibilità, dove i principi dell’economia circolare e i criteri ESG si concretizzano in azioni tangibili.
La competitività, si è sottolineato, può e deve convivere con la responsabilità sociale e ambientale.
Il confronto con esperti internazionali, tra cui Michael Humphrey (Australia), Srikanta Patnaik (India), Wolfram Elsner (Germania), Gloria Ramirez (Messico), Antonio Rojas (Spagna) e Jurema Tomelin (Brasile), ha evidenziato la necessità di sviluppare indicatori di benessere e sostenibilità più completi, capaci di misurare l’impatto sociale e ambientale delle imprese.
La partecipazione attiva dei giovani, provenienti da università di tutto il mondo, ha contribuito con proposte innovative e pragmatiche che sono state integrate nel testo finale del Manifesto, segnando un passaggio generazionale nel modo di concepire l’economia.
Il messaggio conclusivo è chiaro: un’economia che ignora l’uomo è destinata al collasso.
Da Assisi si avvia un percorso globale verso un’“economia di vita”, in contrasto con le economie di sfruttamento e morte.
La regione Umbria, grazie al ruolo della sua Camera di Commercio, si conferma come un luogo di innovazione e umanesimo economico, dove impresa, conoscenza e solidarietà dialogano nel segno di San Francesco.
“Assisi non è solo un luogo simbolico,” ha osservato Vigliarolo, “ma il punto di partenza per rilanciare una visione fraterna capace di ispirare la politica economica mondiale.
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