L’inestimabile valore della cucina italiana, ben oltre il mero piacere gustativo, è stato ufficialmente consacrato dall’UNESCO, che l’ha riconosciuta come Patrimonio Immateriale dell’Umanità.
Questa decisione, frutto di un consenso universale all’interno del Comitato, celebra non solo l’abilità culinaria del nostro paese, ma anche la complessa tessitura di storia, territorio e identità che la contraddistingue.
Un riconoscimento che trascende le mode gastronomiche effimere, elevando la cucina italiana a simbolo di un’eredità culturale profonda e irripetibile.
L’iniziativa, fortemente sostenuta dal Ministro Francesco Lollobrigida, con il prezioso contributo del Ministro della Cultura Alessandro Giuli e con l’impegno costante dell’intero Governo, ha permesso di presentare una candidatura completa e articolata, capace di illustrare la ricchezza e l’unicità del nostro patrimonio gastronomico.
Non si tratta semplicemente di ricette tramandate, ma di un sistema complesso di conoscenze, pratiche e competenze che coinvolge intere comunità e si intreccia con le dinamiche sociali ed economiche dei diversi territori.
La decisione dell’UNESCO sottolinea come la cucina italiana rappresenti un vero e proprio ecosistema culturale, un’espressione tangibile del legame tra uomo e ambiente.
Ogni regione, ogni provincia, ogni borgo custodisce saperi antichi, tecniche di lavorazione tradizionali e ingredienti unici, frutto di secoli di interazione tra la natura e l’ingegno umano.
Pensiamo, ad esempio, alla pasta fatta a mano in Emilia-Romagna, al pane carasau in Sardegna, alla mozzarella di bufala campana, al ragù bolognese, alla pizza napoletana – ognuno di questi elementi racconta una storia, una tradizione, un modo di vivere il territorio.
Il sottosegretario Emanuele Prisco, con particolare orgoglio, ha voluto sottolineare il contributo significativo delle regioni meno note, come l’Umbria.
La cucina umbra, con le sue lenticchie di Castelluccio, il suo tartufo nero pregiato, la sua cioccolata perugina e i suoi salumi artigianali, incarna perfettamente i valori di autenticità, qualità e legame con la terra che caratterizzano l’eccellenza gastronomica italiana.
La sua resilienza, la sua capacità di preservare le tecniche di produzione tradizionali e la sua attenzione alla sostenibilità rappresentano un modello per il futuro.
Questo riconoscimento UNESCO non è solo un motivo di orgoglio nazionale, ma anche un’opportunità.
Un’occasione per promuovere la cultura italiana nel mondo, per valorizzare i produttori locali, per educare le nuove generazioni all’importanza del cibo di qualità e per rafforzare l’immagine dell’Italia come paese di arte, bellezza e sapori unici.
È un invito a proteggere e tramandare questo inestimabile patrimonio, affinché possa continuare a deliziare i palati e ispirare le menti per le generazioni a venire.






