Il futuro non è un’eredità da ricevere, ma un’architettura da costruire. La consapevolezza di questa verità impone una riflessione profonda e un’azione decisa, orientata a garantire alle generazioni a venire non solo la mera sopravvivenza, ma una reale opportunità di prosperità e benessere. Questo imperativo, che trascende la politica partitica e si radica in una responsabilità collettiva, è il cuore pulsante della richiesta posta dalla Fnp Cisl, come espresso dal suo segretario generale, Emilio Didonè, durante l’apertura del ventennale Congresso nazionale a Perugia.La sfida demografica, con un tasso di natalità che si avvicina pericolosamente al punto di non ritorno, è solo la punta dell’iceberg. Si intreccia con la fragilità del sistema pensionistico, compromessa da stipendi inadeguati che si traducono in pensioni esigue, e da un mercato del lavoro che fatica a offrire opportunità di crescita e stabilità. Questi fenomeni, lungi dall’essere questioni marginali, rappresentano una minaccia esistenziale per il tessuto sociale ed economico del Paese.La necessità di un intervento urgente e coordinato si rende ineludibile. La Cisl, con chiarezza e determinazione, ha sollecitato il Governo a istituire un tavolo di concertazione sociale, un vero e proprio “patto nazionale” che coinvolga tutte le parti interessate: sindacati, imprenditori, rappresentanti delle istituzioni, esperti del settore. Un luogo di dialogo aperto, trasparente e costruttivo, dove abbandonare le divisioni ideologiche e concentrarsi sulla ricerca di soluzioni concrete e condivise.Questo approccio, lungi dall’essere una semplice richiesta sindacale, è un appello alla maturità politica e civile. I numeri, freddi e impersonali, celano storie di persone, di famiglie, di aspirazioni soffocate. La non autosufficienza pensionistica non è una statistica astratta, ma la paura di un futuro precario per chi ha dedicato la propria vita al lavoro. Le difficoltà di accesso ai servizi sanitari non sono un dato da analizzare, ma la frustrazione di chi si sente abbandonato dal sistema.L’auspicio è che questo tavolo di confronto possa favorire un cambio di paradigma, un passaggio da una logica di conflitto a una di collaborazione, da una visione a breve termine a una di lungimiranza strategica. È necessario superare la polarizzazione politica, riconoscendo che le sfide del futuro richiedono un impegno condiviso e una visione comune.La speranza non è un sentimento passivo, ma la forza motrice che ci spinge ad agire. Costruire un futuro sostenibile significa investire nel capitale umano, promuovere l’innovazione, garantire pari opportunità, proteggere l’ambiente e rafforzare i valori della solidarietà e della coesione sociale. Significa, in definitiva, restituire alle nuove generazioni la fiducia in un Paese capace di offrire loro un futuro di speranza e prosperità.
Futuro in bilico: Cisl chiede un patto nazionale per le nuove generazioni.
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