L’emergenza “lingua blu” in Umbria solleva una questione di primaria importanza per la sicurezza sanitaria e la sostenibilità economica del settore zootecnico regionale.
Coldiretti Umbria, con un’urgenza legittima, ha richiesto un tavolo di confronto immediato con le istituzioni sanitarie e agricole, evidenziando la necessità di un intervento coordinato e tempestivo.
La tutela della filiera agroalimentare umbra, pilastro dell’economia locale, è in gioco e necessita di un sostegno concreto e strutturale.
La “lingua blu”, malattia infettiva non contagiosa trasmessa da insetti, sta mettendo a dura prova gli allevamenti umbri.
Oltre all’impatto diretto sulla salute degli animali, con manifestazioni cliniche che possono portare a gravi conseguenze, la malattia rappresenta una minaccia alla credibilità e alla competitività dei prodotti derivati.
In questo momento critico, le aziende colpite richiedono un immediato accesso a misure indennizzatorie adeguate, che riconoscano le perdite subite e sostengano la prosecuzione dell’attività produttiva.
Parallelamente, è fondamentale implementare un piano di prevenzione e controllo della diffusione della malattia, basato su strategie di monitoraggio degli insetti vettori, misure di biosicurezza negli allevamenti e sensibilizzazione degli operatori del settore.
L’aggravamento della situazione è strettamente legato ai cambiamenti climatici in atto, in particolare all’incremento delle temperature medie e alla prolungazione dei periodi favorevoli alla proliferazione degli insetti trasmittenti.
Questo scenario si somma alle già esistenti fragilità del comparto zootecnico umbro, che deve affrontare sfide economiche complesse e una crescente pressione sui costi di produzione.
Il presidente di Coldiretti Umbria, Albano Agabiti, sottolinea con chiarezza che l’impatto della “lingua blu” rischia di compromettere l’intera filiera della carne e dei prodotti lattiero-caseari, con ripercussioni negative sull’occupazione e sullo sviluppo rurale.
È imprescindibile che le istituzioni regionali dimostrino una risposta rapida ed efficace, garantendo alle aziende zootecniche un supporto tecnico e finanziario adeguato.
Questo implica non solo l’attivazione di misure emergenziali, ma anche l’implementazione di un approccio di lungo termine, volto a rafforzare la resilienza del settore di fronte alle sfide ambientali e sanitarie.
La collaborazione tra pubblico e privato, la ricerca di soluzioni innovative e la promozione di pratiche agricole sostenibili rappresentano le chiavi per affrontare questa emergenza e salvaguardare il futuro dell’allevamento umbro.