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Masiello eletto presidente Unitab Europa: focus sull’Umbria e il futuro del tabacco

Il 38° congresso di Unitab Europa, l’associazione che rappresenta i produttori di tabacco a livello europeo, si è concluso a Napoli con l’elezione di Gennarino Masiello alla presidenza, segnando un momento significativo per il settore e un riconoscimento per l’Italia.
L’Umbria, regione con una forte identità legata alla coltivazione del tabacco, ha visto la partecipazione dell’assessora regionale Simona Meloni, figura chiave per le politiche agricole e agroalimentari.

L’evento ha riunito un ampio spettro di attori coinvolti nella filiera, da rappresentanti governativi e regionali a delegati provenienti dai principali paesi produttori europei, industriali, esperti accademici e membri del Parlamento Europeo.
La due giorni di lavori ha focalizzato l’attenzione su due obiettivi strategici: il consolidamento del dialogo con le istituzioni europee e la costruzione di un rapporto più trasparente e stabile con i mercati internazionali, un imperativo in un contesto globale in rapida evoluzione.
L’assessora Meloni ha sottolineato l’importanza cruciale del settore tabacco per l’Umbria, evidenziando come esso rappresenti molto più di un semplice indicatore economico (PIL).
Si tratta di un patrimonio culturale, di storie familiari, di identità territoriale e, soprattutto, di un motore occupazionale essenziale per contrastare lo spopolamento delle aree rurali.
L’assessora ha inoltre enfatizzato la necessità di un approccio equilibrato alla sostenibilità, dove la tutela dell’ambiente non deve compromettere la sostenibilità economica e sociale delle comunità agricole.
La tabacchicoltura umbra, in particolare, svolge un ruolo di “argine” contro l’abbandono delle campagne, preservando il paesaggio e le tradizioni locali.

L’assessora ha espresso preoccupazione per l’impatto di direttive europee, come quelle relative alla revisione delle accise, che rischiano di penalizzare i produttori e minare la competitività del settore.

Ha lanciato un appello all’unità tra le regioni produttrici (Umbria, Veneto, Campania e Toscana), proponendo un’alleanza strategica volta a promuovere contratti di filiera pluriennali che garantiscano stabilità e una visione a lungo termine.
Un punto focale del congresso è stato il ruolo determinante delle manifatture per la stabilità dell’intera filiera.
Ai grandi gruppi industriali è stato chiesto di assumersi impegni a lungo termine nell’acquisto di tabacco europeo, con l’obiettivo di garantire prezzi equi, promuovere la qualità e la tracciabilità del prodotto e cofinanziare progetti di innovazione e sostenibilità.

Questa richiesta sottolinea la necessità di un impegno congiunto da parte di tutti gli attori coinvolti per assicurare la resilienza e la prosperità del settore.

I dati Istat del 2024 attestano che il settore del tabacco greggio in Italia ha generato un valore complessivo di oltre 150 milioni di euro, sostenendo circa 45.000 posti di lavoro lungo l’intera filiera.

Questo comparto ha inoltre un impatto moltiplicatore significativo su settori collegati, come la meccanica, in cui l’Italia detiene una leadership globale.
Nel 2025, la superficie coltivata a tabacco ha raggiunto gli 11.671 ettari, con una produzione stimata di 43 milioni di chilogrammi, frutto del lavoro di quasi 1.200 produttori.

La concentrazione geografica della produzione, prevalentemente nelle regioni Umbria, Veneto, Campania e Toscana, evidenzia l’importanza strategica di queste aree per l’economia nazionale e la necessità di politiche di sostegno mirate.

L’attenzione si è quindi focalizzata sull’importanza di un futuro sostenibile e prospero per il settore, basato sulla qualità, la tracciabilità, l’innovazione e la collaborazione tra tutti gli attori coinvolti.

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