L’Umbria si appresta a una strategia ambiziosa per rafforzare il ruolo strategico del suo aeroporto internazionale “San Francesco d’Assisi”, un’iniziativa promossa attivamente dalla Regione, in sinergia con Sviluppumbria e la Camera di Commercio.
L’obiettivo primario è l’attivazione di un regime di continuità territoriale, un meccanismo giuridico e finanziario che permette di garantire collegamenti aerei essenziali per aree geografiche considerate periferiche o con difficoltà di accesso.
La procedura, attentamente calibrata per rispondere ai requisiti normativi europei e ottenere il supporto del Governo centrale, mira a creare una rete di rotte aeree che colleghino l’Umbria con i principali nodi italiani ed europei.
Questa iniziativa non si configura come un semplice intervento di connettività, ma come un investimento mirato a stimolare la crescita economica e sociale della regione.
La Presidente della Regione, Stefania Proietti, sottolinea come l’aeroporto di Assisi rappresenti, nel contesto di un crescente interesse internazionale per l’Umbria, un’infrastruttura cruciale per proiettare il territorio verso il mondo.
Più che un punto di transito, l’aeroporto è percepito come un motore di sviluppo, in grado di generare benefici diffusi a vantaggio del tessuto imprenditoriale, dei giovani e dell’intera comunità.
L’aeroporto non è un’infrastruttura secondaria, ma un asset fondamentale per la proiezione dell’Umbria.
L’azione della Regione, guidata da Palazzo Donini, si inserisce in un quadro più ampio di interventi a sostegno delle infrastrutture di trasporto nel Mezzogiorno.
L’ambizione è di raggiungere, entro il 2026, la disponibilità di collegamenti diretti con centri nevralgici come Milano e Roma, superando definitivamente l’isolamento infrastrutturale che ha storicamente limitato lo sviluppo umbro.
Questo percorso, già intrapreso con successo in altre regioni del Sud, come le Marche e il Friuli Venezia Giulia, si presenta come una concreta opportunità per creare nuove dinamiche di crescita e attrarre investimenti.
L’attivazione della continuità territoriale non è solo una questione di voli, ma una questione di prospettive: nuove opportunità di business, un maggiore scambio culturale, una migliore accessibilità per i cittadini e, in definitiva, un rafforzamento dell’identità umbra nel panorama nazionale e internazionale.
La Regione Umbria intende perseguire questa visione con determinazione, consapevole del suo potenziale trasformativo.







