martedì, 15 Luglio 2025
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Umbria, Alta Velocità a Rischio: La Regione Controdecide?

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L’Umbria si trova di fronte a una delicata congiuntura strategica nel panorama dei trasporti regionali, con la recente decisione dell’Autorità per la Regolazione dei Trasporti (ART) che impone restrizioni all’utilizzo delle linee ad alta velocità.

Una decisione che, se applicata rigidamente, rischia di compromettere l’efficienza del servizio ferroviario e di penalizzare i pendolari umbri, ma che è l’esito di dinamiche complesse e di scelte del passato.

La regione, lungimirante, aveva previsto nel contratto di servizio l’introduzione di nuovi treni regionali in grado di raggiungere velocità superiori ai 200 km/h, mirando a sfruttare appieno il potenziale della Direttissima, infrastruttura cruciale per la connettività territoriale.
L’obiettivo era di continuare a operare sulla Direttissima senza limitazioni, un presupposto fondamentale per lo sviluppo economico e sociale dell’Umbria.
La situazione attuale è resa ancora più complessa dall’indipendenza dell’ART, un organo tecnico nominato da precedenti governi, che applica regole basate su criteri oggettivi.

Questa indipendenza, pur essendo un elemento di garanzia, si scontra con le scelte strategiche regionali e con le aspettative dei cittadini.
Il governo, in collaborazione con il sottosegretario al Mit, Tullio Ferrante, e la dirigenza di Ferrovie, sta attivamente lavorando per mitigare l’impatto di questa decisione, cercando una soluzione transitoria che eviti penalizzazioni per i pendolari.

È in corso una interlocuzione con Ferrovie e con l’ART per ottenere una deroga, riconoscendo l’importanza di evitare che una decisione tecnica si traduca in un danno per un territorio che ha investito risorse e pianificazione per adeguarsi alle sfide della mobilità moderna.
La vicenda, che presenta aspetti di natura squisitamente tecnica, rischia di essere strumentalizzata a fini politici.

Tuttavia, è fondamentale distinguere tra le critiche costruttive e le accuse infondate, e riconoscere gli sforzi concreti che sono stati compiuti per garantire un servizio efficiente e sostenibile.

Le critiche retroattive, spesso provenienti da soggetti che in passato hanno ignorato il problema del sovraccarico della Direttissima, appaiono incongruenti e poco utili alla risoluzione della situazione.
L’Umbria, con la sua strategia di sviluppo basata sulla mobilità efficiente e sull’integrazione tra trasporto locale e rete nazionale, si confida in una soluzione che tenga conto delle specificità del territorio e che valorizzi gli investimenti fatti per migliorare la qualità della vita dei cittadini.

La discussione non deve limitarsi alla ricerca di soluzioni immediate, ma deve aprire a una riflessione più ampia sul futuro della mobilità regionale e sulla necessità di una pianificazione integrata che coinvolga tutti gli attori del sistema trasportistico.

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