lunedì 1 Settembre 2025
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Umbria: Consumi familiari in ripresa, ma divario con la media nazionale persiste.

L’evoluzione dei consumi familiari in Umbria negli ultimi tre decenni, analizzata dall’Ufficio Studi di Confcommercio, rivela un quadro complesso, caratterizzato da resilienza ma anche da una persistente difficoltà a recuperare pienamente i livelli pre-crisi.
Sebbene si osservi un segnale di lieve positività nel 2025, con un aumento dell’1,1% rispetto all’anno precedente, un dato condiviso con la media nazionale e con le regioni centrali, la traiettoria complessiva evidenzia un percorso di crescita più lento rispetto alla media italiana.
Nel dettaglio, il potere d’acquisto pro capite in Umbria, calcolato a prezzi costanti del 2025, è passato da 19.378 euro nel 1995 a 21.532 euro attuali, segnando un incremento dell’11,1%.

Questo dato, pur positivo, contrasta con l’aumento del 14,4% registrato a livello nazionale, suggerendo una ripresa più vigorosa per l’economia italiana nel suo complesso.

Il confronto con l’anno di picco storico, il 2007, mette in luce la distanza ancora significativa che separa i consumi umbri dai massimi pre-crisi, con una contrazione del 5,2% contro l’1% nazionale.

L’impatto della pandemia, misurato rispetto al 2019, mostra un’apparente maggiore tenuta dell’Umbria (+3,3% contro il +2,9% nazionale), ma in termini assoluti i consumi pro capite umbri rimangono inferiori alla media nazionale (21.532 euro contro 22.114 euro).
Questi dati, come sottolinea il presidente di Confcommercio Umbria, Giorgio Mencaroni, riflettono una situazione in cui la regione, pur partecipando alla ripresa generale, fatica a colmare il divario accumulato.

Il consumo delle famiglie, elemento cruciale per la crescita economica e la creazione di posti di lavoro, necessita di un impulso strutturale.
Per stimolare una ripresa duratura, è imprescindibile agire su due fronti: innanzitutto, rafforzare la fiducia dei consumatori e incrementare il loro potere d’acquisto, attraverso politiche mirate a sostenere i redditi e alleggerire il carico fiscale.

In secondo luogo, è fondamentale creare un ambiente favorevole sia per chi consuma che per chi produce, promuovendo investimenti, innovazione e un clima di maggiore stabilità economica.

Solo un approccio sinergico, che coinvolga istituzioni, imprese e famiglie, potrà trasformare i timidi segnali di miglioramento in una crescita solida e sostenibile, riducendo la distanza dalla media nazionale e assicurando un futuro più prospero per l’Umbria.

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