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Umbria ferma: sciopero di 24 ore per il trasporto pubblico

Lunedì 15 settembre, l’Umbria si fermerà: una giornata di sciopero di 24 ore paralizzerà il trasporto pubblico locale, un’azione unitaria indetta dalle sigle sindacali Filt Cgil e Faisa Cisal.
La scelta del giorno, simbolicamente coincidente con la riapertura delle scuole, non è casuale, ma intende amplificare l’attenzione su una situazione di profonda criticità che affligge il sistema dei trasporti regionali e che impatta direttamente sulla vita quotidiana di studenti, lavoratori e famiglie.
La decisione di proclamare lo sciopero, frutto di un percorso di confronto sindacale e di crescente preoccupazione, si radica in una complessa crisi strutturale che investe il Trasporto Pubblico Locale (TPL) umbro.
Non si tratta di una mera questione contingente, ma di un problema sistemico che affonda le sue radici in anni di sottostima, insufficienti investimenti e una gestione spesso inadeguata delle risorse.

Le conseguenze di questa crisi si manifestano in disagi diffusi e crescenti per l’utenza.

Ritardi, soppressioni di corse, mezzi obsoleti e insufficienti, e una generale scarsa affidabilità del servizio sono diventati la norma, penalizzando in modo particolare i pendolari, coloro che quotidianamente si affidano al TPL per raggiungere il luogo di lavoro o di studio.
La conferenza stampa, prevista per domani, venerdì 12 settembre, fornirà un’occasione per i sindacati di illustrare in dettaglio le ragioni che hanno portato alla decisione di scioperare, presentando dati concreti e analisi approfondite sulla situazione attuale.

Sarà l’opportunità per esporre le richieste e le proposte sindacali volte a garantire un servizio di trasporto pubblico locale efficiente, sicuro, sostenibile e accessibile a tutti i cittadini.
Al di là della giornata di protesta, lo sciopero si configura come un segnale d’allarme, un monito rivolto alle istituzioni regionali e agli operatori del settore.

La crisi del TPL umbro non può essere ignorata né affrontata con soluzioni superficiali.
Richiede un cambio di paradigma, un approccio strategico e a lungo termine che metta al centro il diritto alla mobilità dei cittadini e la valorizzazione del ruolo del trasporto pubblico come elemento chiave per lo sviluppo economico e sociale del territorio.
È necessario un investimento mirato non solo sull’ammodernamento del parco mezzi, ma anche sulla digitalizzazione del sistema, sull’ottimizzazione delle reti e sulla formazione del personale, al fine di creare un servizio realmente al servizio della comunità.

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