L’Umbria, regione cuore verde d’Italia, si posiziona in una posizione di relativa arretratezza nell’adozione del fotovoltaico, collocandosi al sedicesimo posto nella classifica nazionale degli impianti connessi alla rete.
I dati, elaborati da Italia Solare sulla base delle informazioni fornite da Gaudì-Terna, evidenziano un numero di 39.367 impianti fotovoltaici attivi, un dato che la pone al di sotto di regioni come Basilicata, Liguria, Molise e Valle d’Aosta, queste ultime caratterizzate da dinamiche territoriali ed economiche specifiche che hanno influenzato la loro evoluzione nel settore delle energie rinnovabili.
A livello nazionale, il panorama energetico solare presenta un quadro molto più ampio: si contano attualmente due milioni e undici mila e cinquantasei impianti fotovoltaici, un numero che testimonia un crescente interesse verso le fonti di energia pulita, sebbene la distribuzione sul territorio nazionale sia tutt’altro che omogenea.
La Lombardia si afferma inequivocabilmente come leader nella transizione verso un modello energetico sostenibile, vantando un parco di 326.586 impianti fotovoltaici attivi.
Il Veneto, con 274.699 impianti, segue a ruota, dimostrando un forte impegno nella decarbonizzazione del settore energetico.
Queste regioni, grazie a politiche incentivanti mirate, a una maggiore propensione all’innovazione e a una combinazione favorevole di fattori geografici ed economici, hanno saputo capitalizzare le opportunità offerte dal fotovoltaico, creando un vero e proprio indotto economico e tecnologico.
L’andamento umbro, al contrario, solleva interrogativi sulle cause di questa sottorappresentazione.
Potrebbero essere in gioco fattori come la conformazione orografica del territorio, con ampie zone montuose poco adatte all’installazione di impianti a terra, oppure una minore sensibilità verso le tematiche ambientali da parte di alcuni attori locali.
È altresì possibile che una combinazione di normative complesse, ritardi burocratici e una minore disponibilità di finanziamenti abbiano frenato lo sviluppo del fotovoltaico in Umbria.
La situazione umbra, tuttavia, non deve essere considerata un punto di arresto, ma piuttosto uno stimolo per una riflessione più approfondita e per l’adozione di politiche più incisive.
Incentivi mirati, semplificazione delle procedure burocratiche e campagne di sensibilizzazione rivolte a cittadini e imprese potrebbero contribuire a rilanciare il settore fotovoltaico in Umbria, valorizzando il potenziale solare della regione e contribuendo a un futuro energetico più sostenibile e resiliente.
Inoltre, l’esplorazione di soluzioni innovative come l’agrivoltaico, che combina la produzione di energia solare con l’attività agricola, potrebbe rappresentare un’opportunità concreta per conciliare le esigenze economiche e ambientali del territorio umbro.