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Perugia

Umbria, scuole e mobilitazione: i sindacati protestano per il TPL

Lunedì 15 settembre, giorno di riapertura delle scuole, l’Umbria si prepara a una giornata di mobilitazione a sostegno del trasporto pubblico locale.
Filt Cgil e Faisa Cisal hanno indetto uno sciopero di 24 ore, con garanzia di fasce orarie dedicate al servizio scolastico, e un presidio in Piazza Italia a Perugia, per denunciare un progetto di riorganizzazione del TPL che i sindacati giudicano insostenibile e potenzialmente devastante.
La protesta non è concepita per arrecare disagi alla cittadinanza, in particolare alle famiglie che accompagnano i propri figli a scuola, ma per sollevare un campanello d’allarme rivolto all’amministrazione regionale.

Secondo Ciro Zeno, segretario generale di Filt Cgil Umbria, e Christian Di Girolamo, di Faisa Cisal, l’attuale direzione politica sembra replicare gli errori del passato, ignorando le istanze provenienti dal territorio e mettendo a rischio la continuità del servizio e l’occupazione.

Il nodo cruciale della disputa risiede nella frammentazione del Trasporto Pubblico Locale in quattro lotti gestionali distinti: un lotto dedicato al bacino urbano di Perugia, uno extraurbano perugino, un lotto per la rete Foligno-Spoleto e un ulteriore lotto ternano.

Questa divisione, a detta dei sindacati, comporterebbe una significativa perdita di efficienza, una minore capacità di investimento e una maggiore vulnerabilità, soprattutto nelle aree più marginali.

Si teme che solo il lotto urbano di Perugia possa dimostrarsi economicamente sostenibile.
La critica dei sindacati si estende oltre la mera riorganizzazione territoriale.

Vi è una profonda preoccupazione per le conseguenze sulla qualità del servizio offerto alla collettività, sull’infrastruttura tecnologica e sulla sicurezza dei passeggeri.

La frammentazione, inoltre, rischia di compromettere la capacità di garantire un servizio integrato e coordinato su tutto il territorio regionale, erodendo l’esperienza accumulata e la competenza del personale.
“Si assiste a un’inversione di tendenza rispetto ad altre regioni italiane, dove si privilegia l’integrazione e la semplificazione dei servizi di trasporto”, ha sottolineato Di Girolamo, evidenziando l’anomalia della situazione umbra.
I sindacati lamentano, in particolare, la mancanza di un reale confronto costruttivo con l’amministrazione regionale.

Nonostante l’invito a partecipare a tavoli di discussione, le loro proposte e i loro segnali di allarme non sono stati presi in seria considerazione.
La mobilitazione del 15 settembre rappresenta quindi un atto di difesa dell’interesse pubblico, un appello a invertire rotta e a perseguire un modello di trasporto pubblico locale che sia efficiente, sostenibile e al servizio della comunità umbra, preservando posti di lavoro e garantendo un servizio di qualità per tutti i cittadini.

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