lunedì 8 Settembre 2025
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Aree Interne: il Governo Meloni punta al rilancio con un piano strategico

Il rilancio delle aree interne rappresenta una priorità strategica per il Governo Meloni, un impegno tangibile che si traduce in un’azione concreta e mirata, come evidenziato dall’intervento del sottosegretario Emanuele Prisco durante la Festa della Montagna a Gubbio, affiancato dal collega Luigi Sbarra.
Il Piano Strategico Nazionale per le Aree Interne (PSNAI) 2021-2027, lungi dall’essere un mero esercizio burocratico, si configura come un progetto di sviluppo territoriale organico, volto a restituire prospettive di crescita e benessere a comunità spesso marginalizzate.

L’azione governativa si focalizza su quattro pilastri fondamentali: la riqualificazione dell’offerta sanitaria, la creazione di opportunità lavorative, il potenziamento della digitalizzazione e l’offerta di percorsi formativi e professionalizzanti per i giovani.

L’approccio è improntato alla responsabilizzazione e all’auto-determinazione delle comunità, rifiutando l’idea di un assistenzialismo passivo e promuovendo l’accesso a strumenti e risorse che consentano una crescita autonoma e sostenibile.

Si respinge con fermezza la narrazione, veicolata da alcune forze politiche, di uno spopolamento irreversibile.
Questa visione pessimistica, giudicata strumentale e demotivante, non riflette la volontà del Governo, che si impegna a invertire il trend negativo attraverso una strategia di sviluppo territoriale mirata e strutturale.
L’analisi critica delle politiche implementate in precedenza evidenzia errori che hanno contribuito al declino di questi territori, con l’obiettivo di correggerli e orientare le risorse verso interventi più efficaci e incisivi.

Il nuovo PSNAI rappresenta un salto di qualità rispetto alla programmazione precedente, ampliando la sua portata per coinvolgere 123 aree interne, 1.882 Comuni e 4 milioni di abitanti.

L’investimento significativo previsto mira a garantire l’accesso a servizi essenziali come trasporti, istruzione, assistenza sanitaria – con particolare attenzione alla medicina territoriale – e a promuovere la digitalizzazione, creando al contempo opportunità per i giovani e incentivando la permanenza e il ritorno nei territori marginali.
Si punta a un profondo cambiamento di paradigma nella gestione delle risorse, abbandonando approcci inefficienti e favorendo una visione integrata e partecipativa.

Il Governo si pone come partner attivo al fianco delle comunità montane, supportandole nella definizione di progetti innovativi e sostenibili, con un’attenzione particolare alla creazione di una Zona Economica Speciale come motore di crescita economica e occupazionale.
È essenziale introdurre semplificazioni amministrative che alleggeriscano il peso burocratico sulle imprese e sulle amministrazioni locali, favorendo la nascita di nuove attività e la creazione di posti di lavoro.
Si rifiuta l’approccio assistenzialistico, privilegiando politiche attive per l’impiego e l’autoimprenditorialità.

La consapevolezza che alcuni di questi territori strategici si siano trovati in situazioni di transizione regionale, a causa di scelte amministrative pregresse, sottolinea la necessità di un intervento mirato e di una visione politica lungimirante per garantire un futuro prospero e inclusivo per le aree interne.

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