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lunedì 27 Ottobre 2025

Assisi: Bandiere Palestinese e Israeliana per un Appello alla Pace

Ad Assisi, nel cuore pulsante della Perugia-Assisi, un gesto simbolico e potente si è manifestato nella piazza inferiore di San Francesco: la commistione pacifica di bandiere, un mosaico di identità che evocava le ferite aperte del mondo.
La bandiera palestinese, con i suoi colori evocativi di terra e fiume, si affiancava a quella israeliana, in un abbraccio carico di significato, richiamando le complesse dinamiche del conflitto israelo-palestinese.
Il parallelismo con le immagini che, da troppo tempo, affollano i telegiornali – quelle delle bandiere di Russia e Ucraina, espressione di una guerra fratricida – non era casuale, ma mirava a sottolineare la universalità del desiderio di pace e la necessità di un dialogo costruttivo.
L’atto, avvenuto a breve distanza dalla Basilica che custodisce le spoglie del Santo Poverello, assumeva una risonanza particolare.
Francesco d’Assisi, uomo di pace e di riconciliazione, aveva predicato l’amore per il prossimo, anche per i nemici, e la sua eredità spirituale si faceva sentire in quel gesto di vicinanza e di speranza.

Non si trattava di una manifestazione politica organizzata, ma piuttosto di un’espressione spontanea di individui che sentivano il bisogno di testimoniare la propria solidarietà e di promuovere la comprensione reciproca.
Accanto alle bandiere che rappresentavano territori contesi e conflitti irrisolti, sventolavano vessilli dai colori dell’iride, simbolo universale della pace, della speranza e della diversità.
L’immagine creata nella piazza inferiore di San Francesco era una fotografia potente della condizione umana: un’umanità lacerata da conflitti e divisioni, ma allo stesso tempo animata da un profondo desiderio di armonia e di riconciliazione.

Un monito a non dimenticare le ferite del presente, ma anche un invito a coltivare la speranza in un futuro di pace, dove il dialogo e la comprensione reciproca possano prevalere sulla violenza e sull’odio.
Un appello silenzioso, ma eloquente, rivolto al mondo intero.

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