sabato 2 Agosto 2025
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Assisi: Giovani da tutto il mondo per un inno alla solidarietà

Dalla suggestiva cornice di Piazza Santa Maria degli Angeli ad Assisi, si è levato un potente inno alla solidarietà globale e all’umanità condivisa.
Un’eco di speranza, intrisa di compassione e di profonda sensibilità verso chi vive ai margini, è stata generata dalla presenza di giovani provenienti da ogni angolo del mondo, pellegrini in cammino verso il Giubileo dedicato alla loro generazione.

Monsignor Renato Boccardo, Presidente della Conferenza Episcopale Umbra, ha definito questo raduno come un atto vibrante di fratellanza, un appello all’accoglienza sincera e al rispetto incondizionato, pilastri fondamentali per la costruzione di un futuro più giusto e pacifico.
L’intervento del Cardinale Pizzaballa ha aggiunto una dimensione ancora più profonda e urgente a questo messaggio.

Ha portato con sé il peso tangibile della sofferenza che affligge le popolazioni della Palestina, in particolare quelle di Gaza, una ferita aperta che continua a sanguinare.

Il Cardinale ha espresso un dolore profondo, un vero e proprio sgomento, di fronte alla violenza e alla miseria che dilaniano quel territorio, sottolineando come la condivisione di questa sofferenza sia un dovere morale per tutti.
Monsignor Boccardo, riprendendo le parole del Cardinale, ha evidenziato la fiducia riposta nei giovani come agenti di cambiamento, come portatori di un messaggio di vita nuova, capace di superare le divisioni e di promuovere la riconciliazione.
Si tratta di una fiducia che non è ingenuità, ma la consapevolezza del potenziale trasformativo insito nella gioventù, un potere che, se indirizzato nella direzione giusta, può generare onde positive di speranza e di cambiamento.
Il messaggio che questi giovani porteranno con sé, arricchito dalla benedizione e dall’insegnamento del Papa, non è un mero atto di idealismo, ma un imperativo etico.

È un invito a coltivare l’empatia, a riconoscere la dignità intrinseca di ogni persona, al di là di confini geografici, culturali o religiosi.

È una chiamata alla responsabilità, a non rimanere indifferenti di fronte alle ingiustizie e alle disuguaglianze che ancora segnano il nostro mondo.
La presenza ad Assisi, città simbolo di pace e di accoglienza, rappresenta un monito a non dimenticare i valori evangelici che hanno ispirato San Francesco, un uomo che ha saputo vedere in ogni persona, anche nel più povero e nel più emarginato, un fratello e una sorella da amare e da proteggere.

La speranza è che questo messaggio possa risuonare a lungo, ispirando azioni concrete a favore di un futuro più giusto, pacifico e inclusivo per tutti.

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