Assisi: Rete Antiviolenza, 82 Donne Seguite, Urgente Riflessione

L’impegno di Assisi nella prevenzione e nel contrasto alla violenza contro le donne si configura come un’azione strutturale, un ecosistema di supporto che si estende oltre i confini comunali, abbracciando Bastia Umbra, Bettona, Cannara e Valfabbrica.
Il Punto di ascolto antiviolenza, pilastro di questa rete, non è semplicemente un servizio, ma un faro che accoglie, ascolta e offre percorsi di uscita dalla spirale della violenza.
I dati del 2025, purtroppo, dipingono un quadro complesso.

Al 25 novembre, 82 donne erano attivamente seguite, mentre un numero significativamente più alto, 28, ha contattato il servizio senza tuttavia innescare un percorso di supporto.

Questo dato solleva interrogativi cruciali: quali barriere impediscono a queste donne di aprirsi e richiedere aiuto? Paura, vergogna, dipendenza economica, timore di ritorsioni, la convinzione di non essere credute: queste sono solo alcune delle possibili cause.

L’incremento delle segnalazioni rispetto agli anni precedenti, accompagnato dalla preoccupante crescita (circa il 4%) di donne sotto i 25 anni che denunciano abusi – fisici, psicologici e sessuali – perpetrati prevalentemente in contesti familiari o di coppia, evidenzia l’urgenza di una risposta multidimensionale.

L’età sempre più giovane delle vittime sottolinea la necessità di interventi di prevenzione fin dalla prima infanzia, promuovendo relazioni sane e contrastando gli stereotipi di genere fin dalla scuola primaria.

Il Punto di ascolto, con le sue sedi a Santa Maria degli Angeli e Bastia Umbria, è dotato di un team di 16 operatrici specializzate che offrono ascolto empatico, supporto psicologico, consulenza legale e assistenza pratica.
La gratuità del servizio, la garanzia dell’anonimato e la reperibilità telefonica 24 ore su 24 (327 6846430) rappresentano elementi fondamentali per garantire l’accessibilità e la fiducia da parte delle donne che cercano aiuto.

L’amministrazione comunale, guidata dal Sindaco Valter Stoppini e dalla Giunta, riconosce l’importanza di un approccio sinergico e collaborativo, esaltando il lavoro di squadra delle operatrici e di tutti gli attori coinvolti nella rete antiviolenza territoriale.
Questo impegno non si limita all’erogazione di servizi, ma si estende alla sensibilizzazione della comunità e alla promozione di una cultura della parità di genere, un vero e proprio cambiamento culturale che mira a sradicare le cause profonde della violenza.

La recente installazione di una panchina rossa presso l’ospedale di Assisi, simbolo potente e universale della lotta contro la violenza sulle donne, testimonia l’intenzione dell’amministrazione di mantenere alta l’attenzione su questo tema cruciale e di coinvolgere l’intera cittadinanza in un percorso di consapevolezza e cambiamento.

Questa panchina non è solo un elemento decorativo, ma un invito costante alla riflessione e all’azione, un luogo di memoria e di speranza per tutte le donne vittime di violenza.

Il futuro richiede un potenziamento della formazione specifica delle forze dell’ordine e dei servizi sociali, l’implementazione di programmi di recupero per i responsabili e un’azione mirata a educare i giovani ai principi di rispetto, parità e non-violenza.

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