lunedì 22 Settembre 2025
20.2 C
Perugia

Assisi ricorda Hiroshima e Nagasaki: un appello alla pace.

Assisi, città simbolo di pace e spiritualità, si appresta a commemorare il doloroso ottantesimo anniversario dei bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki, eventi che segnarono l’apice distruttivo della Seconda Guerra Mondiale.

La data del 6 agosto, quando la prima bomba atomica fu lanciata su Hiroshima, e il 9 agosto, data del secondo attacco su Nagasaki, risuonano come un monito indelebile nella coscienza collettiva.

La città umbra, custode del messaggio di San Francesco, intende onorare la memoria delle oltre 210.000 vittime, persone comuni travolte da un orrore inimmaginabile, e rinnovare il suo impegno per un futuro libero dalla minaccia nucleare.

La commemorazione, prevista per le ore 8:15, l’istante preciso in cui la prima esplosione atomica sconvolse la città giapponese, si svolgerà in Piazza del Comune, accompagnata dal suono solenne della campana delle Laudi della Torre del Popolo, un suono che si propaga come un’eco di speranza in un mondo ancora afflitto da conflitti e disuguaglianze.

Il sindaco Valter Stoppini, affiancato dal presidente onorario del Centro internazionale per la pace tra i popoli, Gianfranco Costa, guiderà la cerimonia, che si prefigge di andare oltre la mera commemorazione storica.

Si tratta di un’occasione per riflettere sulla fragilità della pace, sulle conseguenze devastanti della guerra, e sulla responsabilità che ogni generazione ha nel preservare il futuro dell’umanità.
La scelta di Assisi come luogo di riflessione non è casuale.

La città, testimone di un messaggio di fratellanza universale, si erge a simbolo di un’alternativa alla violenza, un invito a costruire ponti di dialogo e comprensione tra i popoli.

La commemorazione, dunque, vuole essere un potente appello alla dismissione totale delle armi nucleari, un sollecito per i leader mondiali affinché si impegnino in negoziati concreti e verificabili, e un messaggio di speranza per le giovani generazioni, affinché possano ereditare un mondo più giusto e pacifico.

Il ricordo di Hiroshima e Nagasaki non deve svanire; deve alimentare la nostra determinazione a costruire un futuro in cui la minaccia di una catastrofe nucleare sia relegata nei libri di storia, come un capitolo da non ripetere mai più.
La pace non è un’utopia, ma una scelta, un impegno quotidiano, un dovere morale verso l’umanità intera.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -