venerdì 10 Ottobre 2025
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Corte d’Appello di Perugia: Progressi e Sfide nel Risanamento Giudiziario

La Corte d’Appello di Perugia si appresta a celebrare un traguardo significativo nel complesso processo di risanamento del sistema giudiziario italiano, un’iniziativa intrinsecamente legata agli ambiziosi obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per il settore giustizia.

L’affermazione, offerta dal Presidente Giorgio Barbuto in un’intervista esclusiva alla Tgr Rai dell’Umbria, traccia un quadro di progressi a poco più di un anno dalla sua nomina, segnando un momento cruciale per l’istituzione.

Il quadro delineato è tutt’altro che uniforme.

Sebbene la sezione lavoro si distingua per prestazioni di eccellenza, raggiungendo i parametri prefissati con notevole agilità, il settore civile si rivela in una fase avanzata, prossimo al completamento degli obiettivi fissati per giugno 2026.

Questo successo relativo, tuttavia, contrasta con le sfide più ardue che gravano sul comparto penale.
Quest’ultimo si trova a fronteggiare un accumulo di arretrato particolarmente pressante, aggravato da una significativa quantità di fascicoli complessi provenienti da altre giurisdizioni – Roma, Ancona, e l’Aquila, con il caso Rigopiano a simboleggiare la complessità e la delicatezza di alcune procedure.
L’analisi del Presidente Barbuto evidenzia con chiarezza le criticità strutturali che affliggono l’amministrazione giudiziaria.
Il numero insufficiente di magistrati e del personale amministrativo rappresenta un collo di bottiglia che compromette l’efficienza operativa, con il Tribunale di Spoleto che si configura come il punto più vulnerabile del distretto umbro.

Le emergenze criminali che emergono con particolare urgenza sono legate a reati contro la persona e traffico di sostanze stupefacenti, fenomeni che richiedono risorse e competenze specializzate.

Riguardo alla delicata questione della separazione delle carriere giudiziarie, Barbuto la descrive come una riforma potenzialmente neutra, un cambiamento strutturale che, a suo avviso, non si traduce in un aumento o una diminuzione tangibile dell’efficienza degli uffici giudiziari.
La sua priorità, in qualità di guida dell’Ufficio, è rivolta alla stabilizzazione del personale formato grazie agli investimenti del PNRR e al completamento delle piante organiche, garantendo la continuità delle competenze acquisite e la possibilità di affrontare le sfide future con personale qualificato e costantemente aggiornato.
Questa attenzione alla formazione e alla stabilizzazione del personale amministrativo sottolinea l’importanza di un approccio olistico per il miglioramento del sistema giudiziario, che vada oltre le sole riforme procedurali e strutturali.
L’obiettivo è creare un sistema resiliente e capace di rispondere efficacemente alle esigenze di una società in continua evoluzione, assicurando al contempo la tutela dei diritti e la garanzia di un processo equo e imparziale.

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