Una missione di ascolto e valutazione ha visto protagonista il Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) in Umbria, guidata dal vicepresidente Fabio Pinelli, accolto con i protocolli di circostanza dal presidente della Corte d’Appello, Giorgio Barbuto, e dal procuratore generale Sergio Sottani.
L’incontro, tenutosi nell’aula Goretti, si è configurato come un’occasione cruciale per raccogliere direttamente sul campo le sfide e le esigenze che affliggono l’amministrazione giudiziaria regionale.
Pinelli, in apertura, ha sottolineato l’approccio partecipativo e proattivo che anima l’attività del CSM, evidenziando come la visita rappresenti una tappa fondamentale di un tour nazionale volto a identificare le criticità specifiche di ciascun distretto giudiziario.
L’obiettivo primario, ha affermato, è trasformare queste osservazioni in proposte concrete, da sottoporre all’attenzione del Consiglio stesso, al fine di promuovere un’evoluzione costruttiva del sistema giudiziario italiano.
Il vicepresidente ha tracciato un quadro dei risultati ottenuti dal CSM negli ultimi anni, riconosciuti come significativi e a tratti rivoluzionari.
In particolare, ha menzionato la drastica riduzione dei tempi di nomina dei dirigenti giudiziari, un processo ora notevolmente più agile e trasparente.
A ciò si aggiunge l’adozione rapida delle tabelle di riorganizzazione degli uffici, in linea con le riforme introdotte dalla legge Cartabia, che mirano a ottimizzare l’efficienza operativa e a garantire una distribuzione più equa dei carichi di lavoro.
Tuttavia, Pinelli ha anche riconosciuto l’esistenza di problematiche strutturali, che trascendono le competenze del CSM e richiedono un intervento coordinato a livello nazionale.
La specificità territoriale dell’Umbria, con le sue peculiarità geografiche e sociali, impone un’analisi dettagliata e mirata, che tenga conto delle esigenze locali.
Tra le criticità emerse, si è parlato delle carenze di personale, sia magistrale che amministrativo, un problema diffuso in tutta Italia.
Il Ministero della Giustizia, in risposta, ha avviato una serie di concorsi pubblici volti a colmare queste lacune, con l’obiettivo di raggiungere una stabilizzazione entro il 2026.
Si intravede, pertanto, un futuro potenzialmente più sereno per l’amministrazione giudiziaria umbra, a patto che i nuovi ingressi siano adeguatamente formati e integrati nel sistema.
Alla delegazione del CSM hanno partecipato i consiglieri Daniele Porena, Daniela Bianchini, Antonello Cosentino, Michele Forziati e Felice Giuffrè, testimoniando l’impegno dell’organo di governo della magistratura a garantire un sistema giudiziario efficiente, equo e al servizio della collettività.
La visita umbra, lungi dall’essere un mero adempimento formale, si è rivelata un’opportunità preziosa per raccogliere informazioni, comprendere le sfide locali e avviare un percorso di miglioramento continuo.







