martedì, 22 Luglio 2025
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Delibera 178/2024: Urgente Revisione per la Mobilità Regionale

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Urgente Richiesta di Revisione della Delibera 178/2024: Un’Analisi Dettagliata delle Implicazioni per la Mobilità Regionale e l’Efficienza degli InvestimentiIl Presidente della Provincia di Terni, Stefano Bandecchi, ha formalmente sollevato una questione di cruciale importanza per le comunità dell’Umbria, del Lazio e della Toscana, indirizzando un’istanza urgente all’Autorità di Regolazione dei Trasporti, al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e informando la Corte dei Conti.
La richiesta verte sulla potenziale implementazione della Delibera Art.
178/2024, un provvedimento che, a detta del Presidente, rischia di compromettere seriamente la qualità del servizio ferroviario e di vanificare ingenti investimenti pubblici.
La controversia principale ruota attorno alla prevista riorganizzazione del traffico ferroviario, che a partire da dicembre 2025 imporrà ai treni con velocità inferiore ai 200 km/h di percorrere la linea lenta, anziché la direttissima.
Questa decisione, apparentemente volta a facilitare l’accesso al mercato italiano da parte di operatori europei, si tradurrebbe, secondo il Presidente Bandecchi, in un danno significativo per i cittadini delle regioni interessate, con conseguenti rallentamenti, allungamenti dei tempi di percorrenza e un generale isolamento dei centri minori.
L’analisi critica della Delibera 178/2024 si articola su diversi livelli.

Innanzitutto, si sottolinea la mancanza di coinvolgimento delle istituzioni locali e delle associazioni di categoria nel processo decisionale, evidenziando una carenza di ascolto e di dialogo con le realtà territoriali.

In secondo luogo, si rimarcano le implicazioni economiche negative derivanti dalla decisione.
La recente acquisizione, finanziata con 285,7 milioni di euro (50,9 milioni a carico della Regione Umbria), di dodici elettrotreni Pop200 e di un elettrotreno Pop160, rappresenta un investimento strategico per il miglioramento del servizio ferroviario regionale.
Imporre a questi convogli di viaggiare sulla linea lenta ne comprometterebbe l’efficienza e ne snaturerebbe lo scopo primario, configurando un evidente dispendio di risorse pubbliche.
La problematica si intreccia inoltre con il progetto di raddoppio della linea Roma-Firenze, attualmente in fase di progettazione.

L’attuazione della Delibera 178/2024 precluderebbe di fatto i benefici attesi dal completamento dell’opera, perpetuando una situazione di carenza infrastrutturale e limitando le opportunità di sviluppo per le regioni interessate.
Un ulteriore elemento di allarme è rappresentato dalle conseguenze ambientali.

La riduzione dell’offerta di trasporto ferroviario, unita ai ritardi e agli inconvenienti derivanti dalla riorganizzazione del traffico, spingerebbe inevitabilmente un numero crescente di pendolari a ricorrere all’uso dell’auto privata, con un conseguente aumento dell’inquinamento atmosferico e del traffico stradale.

La riunione online del 17 luglio, a cui hanno partecipato le Regioni Umbria, Lazio e Toscana, Rfi e Trenitalia, e i comuni coinvolti, ha evidenziato la necessità di un tavolo di confronto costruttivo e partecipativo.

L’assenza dei rappresentanti del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture e dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti ha però frustrato ogni tentativo di trovare una soluzione condivisa.
Il Presidente Bandecchi sollecita pertanto un intervento urgente da parte delle istituzioni nazionali, con la sospensione dell’attuazione della Delibera 178/2024 e la convocazione di un incontro con le parti interessate, al fine di definire una strategia di mobilità sostenibile ed efficiente, in grado di rispondere alle reali esigenze dei cittadini e di valorizzare gli investimenti compiuti.
La risoluzione della questione entro il 30 agosto 2025 rappresenta un imperativo, altrimenti saranno intraprese tutte le azioni necessarie, con riserva di azione nelle sedi opportune, per tutelare i diritti e gli interessi delle comunità locali.

L’auspicio è che la Corte dei Conti possa fare luce su questa complessa vicenda e contribuire a trovare una soluzione equilibrata e lungimirante.

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