La Procura della Repubblica di Perugia si trova ad affrontare una grave emergenza operativa, acuita da una carenza di personale amministrativo che rischia di compromettere l’efficienza e la tempestività dei processi giudiziari.
Il procuratore Raffaele Cantone ha sollevato formalmente la questione con una comunicazione urgente indirizzata al Ministero della Giustizia e alla Procura Generale, sottolineando una situazione di criticità strutturale, ormai insostenibile.
La carenza di risorse umane non è un fenomeno recente, ma un problema cronico che si è aggravato nel tempo.
Il quadro attuale, con un organico di 48 unità (incluso personale a tempo determinato), è destinato a peggiorare drasticamente nei prossimi mesi.
L’imminente scadenza dei contratti di cinque operatori data entry, unita al pensionamento previsto di ulteriori cinque unità nel corso dei sette mesi successivi, proietterà la Procura in una condizione di scopertura ancora più grave, con ripercussioni dirette sulla gestione dei fascicoli, l’espletamento degli adempimenti procedurali e la capacità di garantire un’adeguata risposta alle esigenze della giustizia.
L’entità del problema è amplificata dalla peculiarità della Procura di Perugia, che riveste un ruolo cruciale nella gestione delle indagini che interessano il più vasto distretto della Corte d’Appello d’Italia, quello di Roma.
Una Procura con responsabilità di tale portata non può permettersi di operare con risorse così limitate, rischiando di compromettere la correttezza e la celerità dei processi.
Nonostante i ripetuti allarmi lanciati e l’avvio, da parte del Ministero, di un interpello nazionale straordinario per l’acquisizione temporanea di 18 risorse specializzate (cancellieri esperti, assistenti giudiziari, conducenti, ausiliari), l’iniziativa si è rivelata inefficace, non avendo prodotto alcun impatto positivo sull’organico.
Il procuratore Cantone ha quindi sollecitato con urgenza l’adozione di misure decisive per assegnare alla Procura sei unità di assistenti giudiziari e quattro conducenti automezzi, quantomeno per garantire la copertura minima prevista per tali figure professionali.
La richiesta, tuttavia, si estende alla valutazione attenta delle necessità di ricoprire anche i posti vacanti negli altri profili professionali, evidenziando l’importanza di un approccio globale per superare questa emergenza.
La situazione mette in luce una problematica più ampia che affligge il sistema giudiziario italiano, evidenziando la necessità di investimenti mirati nel personale amministrativo, cruciale per il corretto funzionamento delle istituzioni e per garantire un accesso equo e tempestivo alla giustizia.
L’inazione potrebbe compromettere la reputazione del sistema giudiziario e minare la fiducia dei cittadini.








