La reazione della sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, a favore del collega Roberto Gualtieri, a Roma, si configura come un atto di coesione istituzionale che va ben oltre un semplice gesto di supporto.
Si tratta di una ferma riaffermazione dei principi cardine su cui si fonda la nostra convivenza civile, valori che vengono deliberatamente messi alla prova da azioni intimidatorie e violente.
L’episodio, purtroppo non isolato, colpisce non una singola figura, ma l’intera macchina istituzionale, rappresentando un attacco diretto alla tenuta democratica.
Ferdinandi, con chiarezza e forza, sottolinea come il servizio pubblico non sia un’attività esecutiva sterile, ma un impegno profondo volto al bene comune, un dovere che implica responsabilità e un profondo legame con la comunità che si serve.
Le Istituzioni non sono entità astratte, ma il riflesso della volontà popolare, strumenti a disposizione dei cittadini per perseguire giustizia, equità e progresso.
La legalità, in questo contesto, emerge non come un vincolo burocratico, ma come l’ossatura stessa di ogni azione amministrativa, il perimetro entro cui si muove chi ha l’onore di rappresentare la collettività.
Costituire un punto di riferimento imprescindibile significa garantire la prevedibilità delle azioni, la certezza del diritto, la tutela dei più deboli.
La sindaca perugina respinge con decisione l’idea che tali azioni possano indurre al silenziamento o al ritiro.
Al contrario, questi tentativi di destabilizzazione rafforzano l’imperativo di un fronte compatto, di una sinergia tra Comuni e istituzioni di ogni ordine e grado.
È necessario un patto esplicito, una presa di posizione univoca e inequivocabile contro ogni forma di aggressione, sia essa fisica, verbale o mediaticamente orchestrata.
L’obiettivo ultimo è ricostruire e consolidare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, alimentando un senso di appartenenza e responsabilità condivisa.
Questo richiede non solo una risposta severa e tempestiva nei confronti di chi compie atti intimidatori, ma anche un impegno costante a promuovere una cultura della legalità, del rispetto e della partecipazione attiva alla vita democratica.
L’azione di Ferdinandi si configura, dunque, come un monito e un invito all’azione, un appello alla salvaguardia dei valori fondanti della nostra Repubblica.






