lunedì 28 Luglio 2025
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Fine Vita: il Grido di Laura Santi per una Legge Umana

Il dibattito in corso sulla legislazione relativa al fine vita si configura come un momento cruciale per la nostra società, un banco di prova della nostra capacità di accogliere la sofferenza umana e di riconoscere la dignità inviolabile di ogni individuo, anche nelle sue ultime, più delicate fasi.

Piuttosto che un tentativo di regolamentazione attenta e ponderata, la proposta di legge attuale sembra rappresentare una preclusione, un allontanamento dalla necessità di offrire risposte concrete a chi si trova ad affrontare dolori insopportabili e a desiderare, con lucidità e consapevolezza, la possibilità di scegliere come concludere il proprio percorso.
Il recente, commovente appello di Laura Santi, giornalista perugina scomparsa a seguito di un percorso di suicidio assistito, risuona con forza e urgenza.
Il suo messaggio, affidato al ricordo del marito e diffuso attraverso i canali social, è un grido di umanità, un invito a superare paure infondate e pregiudizi che spesso ostacolano la comprensione di scelte dolorose ma profondamente personali.

Laura Santi non ci lascia con rabbia o risentimento, ma con la speranza che il suo sacrificio possa contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica e a spingere i nostri rappresentanti a prendere decisioni più giuste e compassionevoli.

È fondamentale riconoscere che la richiesta di accesso al suicidio assistito non nasce da una ricerca di leggerezza o di fuga dalla vita, ma dalla volontà di preservare la propria dignità di fronte a una sofferenza inestinguibile.

Non si tratta di banalizzare la morte, né di incoraggiare comportamenti irresponsabili, ma di offrire una possibilità concreta a chi, pur consapevole della propria condizione, desidera sottrarsi a un’esistenza intollerabile.
L’obiezione più comune, quella del timore di abusi, si scontra con la necessità di implementare garanzie rigorose e procedure trasparenti, che assicurino la piena autonomia del paziente e la sua capacità di prendere decisioni libere e informate.
La presenza di figure mediche qualificate, la valutazione psicologica approfondita e il coinvolgimento di familiari e persone di fiducia possono contribuire a prevenire ogni forma di coercizione o manipolazione.
Onorevoli parlamentari, vi esorto a mettere da parte i timori ideologici e le resistenze culturali, e ad ascoltare con attenzione il grido di aiuto di chi soffre.

Non abbiate paura di affrontare un tema così delicato, perché la vostra decisione avrà un impatto profondo sulla vita di milioni di persone.

Siate degni della fiducia che vi è stata accordata, e agite con umanità, senso di responsabilità e rispetto per la coscienza di ogni individuo.
Laura Santi ci ha lasciato un’eredità di coraggio e di speranza: onoratela, trasformando il suo appello in una legge che protegga la dignità e allevi la sofferenza di chi si trova ad affrontare le ultime, più dolorose, pagine della propria esistenza.

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